Integro un minimo la relazione del mio amico, ribadendo che anche secondo me l’integrale non vale la pena, bello averlo fatto ma non penso lo rifarò. Tiri di difficile interpretazione con aggiramenti non difficili ma davvero poco estetici, e un lavoro di interpretazione della via abbastanza fastidioso visto che i punti di riferimento son veramente pochi, in pratica devi continuare a scandagliare di qua e di là perchè dal basso non si capisce niente. A sentire il Mimmo possibile che siamo stati i primi tra l’altro a ripeterlo quest’anno. 5 stelle invece per la parte alta, quando si arriva all’inizio parte una serie di tiri spettacolari e super logici, che rendono questa via la meraviglia che sapevamo fosse. Nonostante la stanchezza ci abbiamo messo la metà del tempo di quello che ci avevamo messo sulla parte bassa. Due appunti sulla chiodatura, essenziale ma comunque sempre apprezzata dove serve, come il diedro nero che ho soprannominato più simpaticamente “diedro azzero”, visto come l’ho percorso. La sosta dell’ultimo tiro è la prima delle doppie, noi le abbiam trovate tutte senza problemi, non sempre comode come posizioni ma rischio incastro nullo visto che la parete è una lavagna. Mi piacerebbe tornare e fare solo la parte alta, magari proseguendo verso la cima del Cengalo! Sarebbe un bel viaggio alpinistico. Un saluto come sempre al Mimmo, sempre gentile e sempre un passo avanti, come per il fatto che arrivati in rifugio verso le 18-19 aveva già capito l’andazzo e ci aveva già tenuto due posti per la cena.
Con Fra, secondo giorno della due giorni in Gianetti.