- Accesso stradale
- Pochi posti nel parcheggio gratuito dei Bagni del Masino
Gita lunga che permette di attraversare numerosi ambienti montani. Son salito nel pomeriggio di sabato 22 al Gianetti. Notte tranquilla data la quota inferiore ai 3000m, ma rifugio pieno. Cena sufficiente, colazione scarsa. In ogni caso rifugisti molto gentili e disponibili. Colazione dalle 6, ma non abbiamo fretta date le nebbie. Finalmente partiamo alle 7.15 con buona visibilità. Occorre prendere il sentiero a destra per il rif Allevi e dopo circa 50 m salire a sinistra e seguire gli ometti. A vista si deve passare a destra della panciuta placca di marmo proprio lì in alto. Nel canalone di sfasciumi occorre salire stando a sinistra e puntare all’intaglio di sinistra che porta al Colle del Cengalo. Delle corde fisse aiutano a passare una placca appoggiata esposta ma soprattutto liscia. Dal colle si sale per sfasciumi stando attenti ad un paio di cenge esposte. Si arriva alle catene ovvero un tratto da non sottovalutare data l’esposizione. Più avanti c’è un passaggio su lama stretta in cui occorre piede fermo, e poi qualche passo fino al 2°. Seguendo gli ometti non si dovrebbero avere grossi problemi, a parte il fatto che si muove tutto. Ultimi 100 m di dislivello faticosi ma facili. Condizioni di asciutto totale, solo qualche nevaio fuori traccia. Panorama strabiliante verso il Badile e la Bondasca. Gradevole sosta in cima dato che il vento che ci accompagnava in cresta s’era calmato e il cielo è sgombro da nubi. Discesa con attenzione quasi sempre faccia a valle. Noi abbiamo per errore preso il canalino di sinistra scendendo dal colle: errore. Scendere sempre nel canale di salita (tutto a destra in discesa), quello con 4-5 corde insieme: è più facile e meno pericoloso. Discesa eterna ma ambiente davvero grandioso a mitigare le fatiche.
Un saluto e un ringraziamento ai simpatici Luca e Giovanni conosciuti a cena, coi quali ho condiviso salita e discesa Gianetti-Cengalo.