28 luglio
Saliamo alla Capanna Carrel senza problemi se non prestando attenzione poco prima del Colle del Leone mentre la Cheminèe fortunatamente non ci riserva lunghe attese. Qualche disagio lo abbiamo alla capanna Carrel: siamo oltre 80 persone con ovvi problemi che un tale affollamento può creare per bere, cenare, riposare ecc.
29 luglio
Dopo un’interminabile notte insonne all’una e trenta del mattino attacchiamo con poche altre cordate (la colazione è un’optional…). L’itinerario si sale bene fino al Pic Tyndal, oltre calziamo i ramponi e continuiamo senza intoppi visto che siamo in pochi e riusciamo a distribuirci bene lungo tutta la salita. Segnalo un fix non più infisso nel traverso dopo il camino, prima del Linceul.
All’Enjambée il vento da ovest soffia forte incrostando la parete di neve gelata e obbligandoci ove possibile a cercare riparo dietro qualche torrione per poterci scaldare. Alle 7.30 raggiungiamo la vetta italiana, poco dopo quella svizzera.
Visto il numero di cordate che salgono dal Carrel decidiamo di scendere dalla Hornligrat, decisamente meno affollata e in buone condizioni.
Cinque minuti di ritardo ci fanno perdere l’ultimo impianto per il Piccolo Cervino obbligandoci a pernottare allo Schwarzsee hotel che tutto sommato si difende bene per la qualità del cibo rispetto allo standard svizzero.
Con Manuele, Bruno, Mario e Cesare. Bravi!