Condizioni molto buone, sul pendio di neve però verso la cima potrebbe però affiorare ghiaccio.
L’itinerario, almeno fino alla capanna Solvay, è costantemente a rischio errore: sbagliare la notte con la frontale è facilissimo. Dalla Solvay la salita si fa più intuitiva ma più dura.
Discesa forse più impegnativa della salita. Sbagliare è facile benché si sia percorso la salita dallo stesso itinerario. Abbiamo fatto parecchie doppie su golfari e fittoni vari. Nella parte mediana si disarrampica sul III grado per un lungo tratto costantemente esposti sulla parete est. Non è banale.
Le guide conoscono bene l’itinerario ed hanno tempi abbastanza fissi 7-8h andata e ritorno. Noi eravamo l’unica cordata senza guida, partiti dal rifugio alle 4:00 siamo arrivati in cima alle 9:30. Insomma conoscere l’itinerario è un po la chiave.
Salita sognata da tempo e finalmente realizzata.
Con Robi e Ludovico.