Cervino o Matterhorn Parete Nord – Via Schmid

Cervino o Matterhorn Parete Nord – Via Schmid
La gita
fabrizioro
5 05/07/2024
Accesso stradale
ok

Gran viaggio nella celebre parete Nord! All’ultimo Ale, con cui avevamo sognato-studiato-preparato-atteso la salita, non può venire, così restiamo io e Riccardo a partire per questa avventura. Ci costerà un po’ di franchi svizzeri e complicazioni, vista la chiusura del Sempione (ora riaperto), l’obbligo di raggiungere Zermatt con il treno navetta (suvvia, cosa saranno mai 17,20 CHF di biglietto più altri 41 per il parcheggio!) e il divieto di bivacco/campeggio oltre Schwarzsee (e comunque per arrivarci sono 61 CHF di funivia) ora che è aperto l’Hörnlihütte (che davvero ci ha sorpreso per la pulizia, l’ottima cucina e la cordialità dei gestori). Ma per questa Nord non possiamo badare a spese, inoltre abbiamo la fortuna di avere informazioni fresche elargite con generosità da Alessandro e Antonio, che per primi l’hanno salita la settimana precedente. Scopriremo al rifugio che, viste le condizioni ancora acerbe della parte finale, nessuno l’ha più ripetuta dopo di loro. E nessuno oltre a noi l’attaccherà: insomma, la Nord indosserà un vestito più selvaggio, ma sarà tutta per noi!
A causa del vento e della recente nevicata, non abbiamo trovato alcuna traccia di chi ci ha preceduto, tranne nel traverso iniziale prima della fascia rocciosa che porta al plateau superiore del Matterhorngletscher (occhio che, per superare il muretto, non c’è la corda fissa indicata nelle relazioni). Per l’assenza di notti serene, anche noi abbiamo trovato la parte superiore della via ancora non trasformata: tanta neve farinosa e inconsistente, spesso fino alla coscia, che ci ha rallentato rendendo più rischiosa la progressione. In compenso, grossomodo fino a quota 4100 m, dall’istante in cui abbiamo calzato i ramponi questa parete ci ha regalato 700 metri non stop di pura commozione, grassa di ottimo Alpine Ice e neve “couic couic”, facendosi perdonare la scarsa proteggibilità (utilissimi micro friend, nut piccoli e viti da 10 cm) e qualche tratto con ghiaccio sottile o cartonato.
Ritrovarsi infine soli in vetta sul Cervino è un’emozione unica… mentre saremo molto meno soli alla Solvay: se ci si vuole appoggiare in discesa, considerare che viene okkupata fin dal mattino da chi vuol tentare la vetta l’indomani senza sborsare 150 CHF all’Hörnlihütte. Per fortuna verso le 5 riusciamo a sdraiarci un’oretta, prendendo il posto di due giapponesi che si alzano per ripartire, ricoprendoci di “woh!”, “wah!” e altre esclamazioni incomprensibili di complimenti.
Per sapere come evolve la situazione e se migliorano le condizioni della parte superiore, può essere utile sentire le guide di Zermatt. E, se vi capitasse di parlare con un certo Thomas, beh ditegli che lo salutano molto gli “amici sportivi”!

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