Cevedale (Monte) dall’Albergo dei Forni per la Val Cedec

Cevedale (Monte) dall’Albergo dei Forni per la Val Cedec
La gita
giuigiui
4 14/04/2014
Accesso stradale
da santa caterina v.furva
Osservazioni
Visto valanghe a pera esistenti
Neve (parte superiore gita)
Farinosa ventata
Neve (parte inferiore gita)
Crosta da rigelo portante
Quota neve m
2000
Equipaggiamento
Scialpinistica

Pernottato al sempre ottimo Rif. Pizzini, partiti alle 07.00 per il Cevedale passando per la vedretta di Cedec. nonostante la nevicata nel mattino precedente la traccia nella parte bassa è ben visibile anche grazie a un gruppo di guida+clienti poco avanti a noi che ci “aprono la strada”. Superata la seraccata (passaggio intuitivo e facile) inizia a farsi sentire un vento dapprima forte, poi patagonico che continua ad aumentare man mano che si sale. In 2,30 ore ci si congiunge alla traccia proveniente dal casati da dove affluiscono gran parte degli scialpinisti diretti al Cevedale. Passaggio sulla crepaccia terminale agevolato da un buon ponte, poi il vento sempre più cattivo ha reso “lucido” di ghiaccio l’ultimo tratto, rendendo non facile la cresta finale. Arrivo in croce di vetta in una bufera di neve sollevata da un vento che soffiava da sud come (parola dei local) non ha mai fatto sul cevedale. Per trovare un minimo di riparo “svalichiamo” la cresta e ci buttiamo sul versante trentino. Discesa che tranne il primo tratto (100m di dislivello circa) di ghiaccio vivo (a fianco dei residuati bellici della 1 guerra mondiale) e col vento contrario (che ci rispingeva verso monte) diventa una lunga e spettacolare sciata con 15 cm di polvere, perlopiù portata dal vento. Ottima sciabilità su polverina fino a quota 3000 circa, dove dopo un breve tratto di duro inizia il pianoro e la crosta, sempre meno portante fino a giungere alla neve molle e al meritato piatto di pizzoccheri e birra del Pizzini. Nel ritorno al parcheggio dei forni, neve presente praticamente fino all’inizio del sentiero, con qualche breve interruzione qua e la.

Gita facile, ma il vento davvero impressionante ha fatto rinunciare in tanti alla vetta; un grande grazie al mio socio Luigi per i bellissimi due giorni in valtellina e per avermi aiutato a togliere le pelli (principio di congelamento alle dita per il vento) giunti in vetta.

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