Tempo spaziale per questa stupenda traversata in quota. Avevamo già percorso il più abbordabile itinerario est e ci eravamo ripromessi la salita sulla cresta est. Bell’avvicinamento che porta via quasi due ore, ricordatevi che non c’ e un goccio di acqua. La famosa targa ad inizio percorso noi non la abbiamo trovata ma il mega anello di partenza , così come il primo spot sono visibiliSimi. La quota di attacco della via, da GPS è 2750. Gli ultimi metri ,lasciata la traccia per la via del telegrafo, sono su ciaplera merdaiola. Il primo tiro può fare un po impressione ma….è finita lì perché poi è quasi tutta percorribile in conserva, tranne qualche raro punto dove peraltro ci sono gli spit. I bolli gialli sarebbero un po da riprendere,se i prossimi salito si portassero una bomboletta sarebbe una bella cosa. La corda da trenta è sufficiente ma la ne dà 50, qualche volta l’abbiamo anche usata. Non servono le scarpette, le pedale sono più che sufficienti. L’esposizione non fa mai paura, piuttosto occorre fare attenzione alla tante rocce friabile. Direi che inoltre la via è molto abbattuta, non ci sono mai muri verticali. Tutti i segni gialli sono evidenti e sequenziali anche se si stanno. ..spegnendo!
Un paio di ore di arrampicata inclusi i tanti tratti fatti in conserva, senza nessun problema. Folla pazzesca in punta e discesa su Claviere dalla via normale. Bravi Annalisa, Tommaso, Angelo. No foto!