Che scrivere: mi ha sempre incuriosito questo vallone sospeso e questo versante Sud dello Chaberton, e devo confermare che forse, per me, è il versante più bello della montagna (più di quello massiccio ed imponente , ma meno compatto della est): quando si arriva alla Batteria Alta, sembra di essere in un piccolo angolo delle Dolomiti e il Paretone Sud invita con il suo intaglio caratteristico… e non si vede quasi mai il fondovalle e la strada..
Dettagli tecnici: tutto ben spiegato nelle relazioni precedenti, ricordo solo che dalla casa cantoniera di Claviere, appena preso il sentiero per la batteria alta al 1° bivio per la Madonnina andare a dx (cartello giallo con info sulla non accessibilità del sentiero dalla Batteria Alta a Cesana, qualcuno a inciso con il coltellino una freccia con la giusta direzione: cioè a dx); 2° bivio che si incontra per il passo Portiola, andare a dx (salendo) anche se non segnato. Il sentiero “tira” e rende bene e si guadagna brevemente la sella erbosa e il vallone citato. Tra le caserme il sentiero sembra un po’ perdersi: no problem puntare al vallone centrale e alla cresta dx (salendo) alle cui pendici (in ombra al mattino expo ovest) corre il sentiero, quando si arriva all’anfiteatro di sfasciumi, si piega in direzione opposta verso il costone erboso e con regolare zig-zag si arriva al costone erboso che si innesta nella cresta sud-est (via Perona). Da lì bisogna invece scendere e tagliare tutti gli sfasciumi (bolli rossi, da qua segnatissimo).
Alcuni considerazioni tecniche sulla parte alpinistica: sono circa 400 mt, le difficoltà si concentrano nel primo tratto dopo il canale (freccia) per i primi 15 mt poco più o meno con passaggi di II/II-, un poco esposti, ma su roccia da ottimo grip (calcare), occhio solo al “brecciolino”: Per chi ha dimestichezza su questo tipo di terreno inutile la corda… casco obbligatorio, (meglio se non ci sono cordate sopra o sotto) se no prestare molta attenzione…, cmq. nei tratti più di arrampicata ci sono spit a profusione, per chi non se la sentisse di salire su slegati o per assicurare qualcuno. Bell’itinerario, con bei passaggi, e scorci paesaggistici e di “ambiente” molto suggestivi (non sembra quasi di essere sullo Chaberton…), forse qualche tratto di troppo di sfasciume e terra ad essere pignoli, ma si sa che su questo tipo di montagne è quasi sempre così (difficoltà discontinue…). Spiazza un po’ uscire sulla spianata calcistica della vetta dopo una salita così suggestiva, e trovare una 30ina di escursionisti…, però alla fine ci sta anche questo: lo Chaberton è una montagna particolare quasi un viaggio nella Storia! A mio avviso molto sconsigliata la discesa dallo stesso versante! In conclusione la normale discesa dalla classica francese l’ho trovata personalmente meno pallosa di quanto mi aspettassi e ricordassi… poi abbiamo beccato “a muzzo” un sentierino (bolli B color rosa fosforescenti) che diparte sulla sx scendendo a quota più o meno 1900 mt., che si raccorda con il “sentiero natura” di Claviere e ti porta comodamente al ponte di Claviere sul Rio secco e quindi brevemente all’auto.
Freddo notevole solo in vetta, assenza di vento in ombra (nuvolone). Un caro saluto a PierLuigi e al caro Wolf82 compagni di ventura, nonché amici di “fuoco alle polveri” . Il mio ginocchio dx non so più cosa sia…. Stavolta purtroppo mi fermo sul serio… Buone gite a tutti!