Se non si è già ben acclimatati scartate le proposte di compiere l'ascensione in due giorni, con partenza in auto da Arequipa (2300m), campo a 5400m e vetta il giorno sucessivo. Nei mesi invernali (gli estivi nostri) il meteo è quasi sempre favorevole ma si deve tener conto che in tale periodo la temperatura può scendere facilmente a -30°C; non c'è acqua lungo l'intero percorso quindi fondamentale portarne in quantità per evitare la disidratazione.
Il primo giorno lungo avvicinamento in 4×4 (3,5 ore) da Arequipa lungo la vecchia strada per Cusco, poco meno di 70km. Si giunge abbastanza agevolmente al luogo chiamato “Campo dei tedeschi”, il luogo in cui la prima spedizione moderna fece il primo accampamento (4950m). Se la strada (stretta e sconnessa) è libera il fuoristrada può salire per altri 150m fino ad un tornante più largo che permeette l’inversione di marcia. Di qui, sempre lungo la vecchia traccia usata in passato dai muli per trasportare i minerali ricchi di zolfo, si prosegue a piedi fino ad un bel piano a 5400m in cui ci si può accampare (1-2h). Il giorno successivo si prende la traccia che ripida sale al colle Angel (5550m circa, 30-60min), di qui con un lunghissimo traverso in leggera discesa si perdono circa 100m e si oltrpassa l’intera parete sud dell’Angel per una buona traccia su sfasciumi e colate di ghiacccio (ramponi necessari, 1-1,5h), si risale quindi in direzione del colle Fatima e senza raggiungerlo si inizia a seguire la traccia che sale il vulcano Fatima lungo la sua parete sud-est. Quando si raggiunge la spalla sud-est si ricalzano i ramponi e si continua a salire in direzione del colle Chachani (2,5-3,5h). Di qui per ottima traccia fino alla piccola croce di vetta (1-2h, totale 5-7h).
Il ritorno al campo base si effettua lungo lo stesso percorso (3-5h).
- Bibliografia:
- The Andes - John Biggar