Dal Rifugio di Maljasset si percorre alcora la strada per circa un km quindi si scende sul torrente si attraversa un ponticello (1900mt) e si sale lungo il sentiero che conduce ai laghi del Marinet. (2500 mt) Qui si incontra un Bivacco in pietra (circa 2-2.30h) quindi si prosegue su una morena alle spalle del bivacco quindi si incontra il ghiacciaio del Marinet (assai crepacciato se si ha poca neve) lo si traversa fino ad arrivare alla base del canale. il Canale nord si trova proprio a piombo sotto la vetta fra il canale Nerot a sinistra ed il Jean Coste a destra.
il primo pratto presenta un tiro di circa 40 mt di ghiaccio e/o misto sui 60°/65° ed è il tratto chiave della via. Qui si incontra una biforcazione a sinistra il canale punta direttamente in vetta ( via ideale in caso di una buona copertura nevosa)mentre a destra ti obbliga poi ad un succesivo traverso di misto (non dificile ma tecnico)
Si procede quindi per 100 mt per canale nevoso, si traversa a sinistra su pendii di neve e quindi si procede per la rigola che scende dal colletto a sinistra della vetta per altri 150 mt.
L’itinerario nel compleso ha uno sviluppo di 450-500 mt con pendenze su neve intorno ai 55° e tratti di ghiaccio e misto a seconda delle condizioni (pass. sino al III)
dal Colletto si punta decisamente a destra seguento il filo di cresta ( un chiodo) fino in vetta sono 120 mt. (pass. III+/IV)
Tutta la via è da proteggere utili nuts, friends, chiodi e corpo morto.
DISCESA:
Dalla vetta si ridiscende per il canalino finale (12tm) quindi ci si dirige a sinistra.
Da qui si scende ad un evidente colle (due doppie possibili ma attenzione a non incastrarle) da qui o si risale brevemente a destra fino al colle del canale Jean Coste ( che riporta alla base della parete nord e quindi al Bivacco)oppure si segue la via Normale Francese. quindi non bisogna scendere per il vallone ma tenersi sulla destra sino a risalire al colle di Chauve quindi si segue il sentiero giù per il sucessivo vallone. Questa discesa è più sicura ma si torna alla strada asfaltata molto più a valle rispetto a dove si è lasciata l’auto è inotre più lunga e non consente di recuperare l’eventuale materiale se si è scelto di dormire al bivacco. Attenzione in caso di nebbia a non perdersi i sentieri ed i passi sono assai poco tracciati.
- Bibliografia:
- Valle stura Ubaye, F. Vivalda e P. Brusasco