Il versante N, coperto nella parte superiore dal Glacier de Charbonnel, pur sembrando quasi inaccessibile, è percorso con una certa frequenza tanto d’estate quanto in primavera con gli sci.
-Per evitare di fare l’importante dislivello in giornata è possibile bivaccare a quota 2900mt
-In stagione avanzata l’ultimo pendio che porta alla cresta a pochi mt dalla cima potrebbe essere in ghiaccio
-Salita non particolarmente difficile ma impegnativa fisicamente per il tipo di terreno su cui si svolge
Parcheggiata l’auto a Vincendieres,oltre divieto di transito in estate,si percorre a dx una stradina sterrata che, dopo alcuni tornanti, muore in una piccola radura,subito a dx si stacca un evidente e ripido sentiero che si inoltra nel bel bosco di pini e, dopo essere passati vicini ad un piccolo tunnel dell’EDF, raggiunge i pendii erbosi superiori sulla riva sinistra del Ruisseau de Charbonnel.
Si prosegue su evidente traccia segnata da bolli gialli fino a quota 2420 mt dove bisogna ignorare una diramazione verso dx e, bollo giallo ad indicare la deviazione, si prosegue su bel sentiero mezzacosta che attraversa un primo torrente e successivamente, a quota 2500mt, un altro più impetuoso dove occorre fare attenzione nel suo attraversamento ad inizio stagione e/o nel pomeriggio quando la portata d’acqua è decisamente importante rendendone poco agevole l’attraversamento.
Passato questo punto, seguendo sempre i bolli gialli e gli ometti presenti si raggiunge un vasto piano inclinato alla base della bastionata che sorregge il ghiacciaio e con facile camminata si arriva ad una bella spianata, quota 2900mt circa, dove sono presenti alcune postazioni per bivaccare, costituite da muretti di pietra. Poco oltre si piega gradatamente a dx puntando un evidente canale-camino di rocce rotte che porta, dopo un tratto con dolci pendenze, in prossimità dell’inizio del ghiacciaio evitando le imponenti seraccate ben visibili a sx (ad inizio stagione la prima parte del canale è in neve e le pendenze arrivano a 45°, utili picozza e ramponi). Si attacca così il ghiacciaio più o meno al centro percorrendo un primo lungo e ripido dosso nevoso (max 30°) per arrivare poi nella parte centrale del ghiacciaio dove è già ben visibile la cima e la crepaccia terminale.
Inizialmente si punta al centro della terminale per piegare progressivamente a NE in corrispondenza della sua chiusura e dell’ultimo ripido pendio, breve e comunque con pendenze inferiori ai 40°, da cui si raggiunge la cresta a pochi mt dalla cima.
Discesa per lo stesso itinerario.
- Cartografia:
- IGC N°2 Valli di lanzo e Moncenisio