Bella salita completa di ambiente, c’è un po’ di tutto, ghiaccio, neve, roccia, cresta, buchi…
Le difficoltà tecniche sono basse ma l’impegno complessivo non è banale..
Solo un chiodo di sosta all’uscita del tiro chiave della goulottina prima dei seracchi.
Il tratto più difficile è stato superare la terminale, si passa solo in un punto a dx, sotto la aureille feutren , poi si va a sx in discesa.
Salita la via con 5 tiri più 3 lunghi tratti in conserva, i pendii sono di ghiaccio cariato ricoperto di neve crostosa (non simpaticissimo..), ghiaccio ok nelle goulotte.
Partiti alle 4:20 dal rifugio seguiamo la traccia in mezzo al ghiacciaio e alle 7:30 siamo all’attacco, dopo aver battuto traccia per l’ultima ora. Un’altra ora solo x trovare dove passare la terminale, 13:20 in vetta, 16:30 sul ghiacciaio, 18:30 rifugio, 21 alla macchina, 2:00 a letto…
Ghiacciaio aperto e pieno di buchi nella parte finale, seguire bene la traccia a zig zag.
La discesa l’ho trovata molto più impegnativa che 6 anni fa, si fanno 7 doppie da 60 inframmezzate con tratti in conserva. Quando si raggiunge la sella nevosa puntare a un abalakof in mezzo alla calotta che permette di scendere un muro di ghiaccio nero. Poi ancora un’oretta di disarrampicata faccia a monte su muri ripidi di neve dura.
Usati 3 viti da ghiaccio, 1 chiodo a lama e 1 a V, 5 nut, 2 friend medi, 2 grossi eccentrici che han egregiamente sostituito i camalot 3 e 4, molti cordini lunghi, un palo da neve.
Venerdì sera rifugio quasi vuoto, sabato strapieno. Sono in condizioni la escarra e la bettembourg, la cresta forbes e il migot. Sabato han salito anche la aureille feutren ma a vista è molto magra.
Saluti a pische e mau, barba e socio torinese!
Con marco, al suo primo giro in quota!