La chiodatura è ottima, sui tiri più duri è quasi sempre discretamente vicina e mai pericolosa in caso di caduta, sul terzo tiro permette di passare in artificiale, mentre nei tiri più facili diventa decisamente lunga arrivando ad una decina di metri in alcuni tratti, dove anche se molto facile è meglio non scivolare.
Gli spit purtroppo sono un po datati, con tassello da 8mm e piastrine in acciaio nichelato abbastanza arrugginite.
Tutte le soste sono da collegare su due spit, ad eccezione della terza su tre spit.
Da questo punto parte un sentiero segnato con bolli arancioni, che conduce fino all'attacco delle vie in 20-30 minuti.
L1: 6a Prima metà tiro banale e chiodata lunga, seconda metà abbastanza sostenuta in palcca quasi verticale e con chiodatura più ravvicinata.
L2: 6a Quasi tutto il tiro sostenuto, ad eccezione degli ultimi metri prima della sosta.
L3: 6c oppure Ae facilissimo fino sotto al tetto poi passaggio atletico di tre movimenti abbastanza violenti su buone prese, ma senza quasi nulla per i piedi fino all’uscita.
L4: 6a ribaltamento difficile atletico e da capire poi un po’ più semplice fino in sosta, spostata abbastanza a sinistra (Un po’ sottogradato).
L5: 5a Non banale e continuo per essere 5a (decisamente sottogradato).
L6: 6a Tiro di placca continuo, ma non particolarmente difficile (sovragradato).
L7: 5b Tiro di aderenza pura, che richiede decisione per la spitattura non proprio vicina, ma che cala come difficoltà salendo.
Le due lunghezze che seguono spezzano un po’ la continuità della via.
L8: 5c Facilissima aderenza, poi passi delicati prima della sosta (un po’ sovragradato).
Su questo tiro sono presenti due file di spit, quella vecchia si perde su una placca e richiede un delicato traverso diagonale di 15 metri sprotetto con i passi più delicati per raggiungere la sosta, spostata molto a sinistra, mentre quella nuova sale più diretta alla sosta e probabilmente con difficoltà più sostenute, vista la chiodatura più ravvicinata.
L9: 4c breve e semplice tiro che arriva vicino alla grossa cengia alberata di tommy. E’ possibile spostarsi un po’ e sostare sulla cengia per una eventuale comoda merenda all’ombra degli alberi.
Da qua comincia seconda e più interessante parte della via.
L10: 6a tiro quasi verticale con difficili passi di aderenza e su micro appoggi, richiede una buona tecnica di piedi (Unico tiro attrezzato a fittoni)
L11: 6b Primi passi delicati simili al tiro precedente, poi un passo molto duro posto a metà strada tra due spit, seguito da alcuni metri ancora abbastanza duri e delicati, poi due diedri da salire in dulfer, abbastanza più semplici. La chiodatura è lunghetta in tutto il tiro.
L12: 6b Questo è il tiro più impegnativo della via, più difficile del precedente (In alcune relazioni è dato 6c), si tratta di una placca con difficili passi di aderenza, microliste e che non presenta quasi nulla per le mani, salvo qualche listina per artigliarsi in qualche punto dove non si può più satre in aderenza. La chiodatura non è delle più rilassanti, ma mai pericolosa in caso di caduta (E’ talmente liscio che non si può urtare nulla anche volando lungo).
L13: 5c Questo tiro si raggiunge seguendo un cavetto di acciaio di collegamento. Ancora aderenza, ma molto più semplice e chiodatura più ravvicinata che nel tiro precedente (???).
L14: 3+ (In comune con tommy) Tiro per nulla interessante, semplice e chiodato molto lungo, Sono solo presenti 2 spit in 40 Mt.
Dioscesa:
L’ultimo tiro è in comune con la via Tommy, sulla quale si effettuano le calate in doppia per un totale di 12 doppie con 1/2 corde da 60Mt.
Eventualmente con due automoblili di cui una parcheggiata a Courtil, si può scendere a piedi uscendo dalla placca finale e seguendo i bollini fino a Courtil in circa un ora, ma a detta di molti il sentiero è poco agibile.