Bella salita su una montagna poco frequentata in un ambiente che sa un po’ di “altri tempi”. Si parte con il buio dal parcheggio e dopo una quarantina di minuti e un buon caffè a Prarayer parcheggiamo la MTB alla partenza dei sentieri. Si sale seguendo il sentiero per Bella Tza, subito nel bosco poi per pascoli erbosi. Poco prima dell’alpeggio di Bella Tza si abbandona il sentiero, si punta verso un evidente dosso morenico sulla destra e lo si percorre sulla sommità fino a pervenire a un grosso masso con un bollo rosso che indica la deviazione verso destra che conduce al ghiacciaio inferiore. Da qui alcuni segnavia facilitano il percorso attraverso una pietraia. Prendiamo piede sul ghiacciaio puntando verso il canalino sulla sinistra. Questa parte di ghiacciaio è molto sporca e i crepacci costringono a qualche aggiramento un po’ laborioso. Il canalino è piuttosto infido, il rigelo della notte ha lasciato ghiaccio e rocce vetrate, preferiamo risalirlo in arrampicata sulle placche di roccia asciutta lontano dai rivoli d’acqua. Giunti sulla balza superiore si taglia verso destra per pietraie, si giunge al ghiacciaio e lo si risale fino al col du Chateau des Dames, poi ancora per breve pietraia ci si porta sulla cresta. Facile arrampicata con qualche passo un po’ esposto e possiamo finalmente suonare la campana. Siamo solo noi in vetta e il panorama intorno lascia senza parole, da qui si ha veramente un punto di vista privilegiato su tutti i gruppi montuosi circostanti e l’occhio spazia a 360 gradi. Si ridiscende per l’itinerario di salita, particolare attenzione al canalino (casco indispensabile) dove ora, grazie al rialzo termico, viene giù di tutto.
Grazie a Monica, precisa ed affidabile come sempre.