- Accesso stradale
- necessari pneumatici da neve
- Osservazioni
- Nessuno
- Neve (parte superiore gita)
- Polverosa
- Neve (parte inferiore gita)
- Polverosa
- Quota neve m
- 1800
- Equipaggiamento
- Scialpinistica
Finalmente condizioni di innevamento sufficienti consentono di salire nei tratti di bosco a fianco delle piste e, prendendo quota, di svariare nel percorso senza rischiare di invadere le zone dei discesisti. Giunti quasi all’arrivo della seggiovia Rocher de l’Aigle abbiamo seguito sci ai piedi la dorsale rocciosa fino alle pendici est dello Chenaillet. Di qui abbiamo proseguito ancora lungo i paletti del sentiero estivo fino ai primi bastioni sommitali dove abbiamo lasciato gli sci per salire a piedi con qualche cautela. Molto bello il panorama dalla vetta con il Monviso in lontananza e il Pic de Rochebrune in primo piano. In vetta rimangono i reticolati e alcune tracce delle fortificazioni dello Chenaillet, l’unico rilievo conquistato dagli italiani nel settore del Monginevro nella breve guerra contro la Francia del giugno 1940. Utili i ramponi per scendere con maggior sicurezza anche a causa di alcuni tratti ghiacciati. A causa delle pietre affioranti ovunque e soprattutto di quelle nascoste è impossibile scendere con gli sci fino al congiungimento con le piste di Monginevro, oggi con il fondo un po’ duro nonostante la nevicata del giorno precedente. Con Gianni, Jacopo, Rossana e Antonella.