Chenaillet (le) da Montgenèvre

L’ultima nevicata non e’ che di pochi centimetri di poco aiuto per una discesa di soddisfazione. Tuttavia qualche curva decente e’ stata possibile unicamente nella parte alta, dove il manto date le temperature rigide e l’esposizione favorevole, si e’ preservato meglio. Sfiancante inoltre lo sforzo a trascinare gli assi per km con uno zoccolo mostruoso spaccagambe incollato fisso sotto le solette.

Non esattamente una gitarella da come puo’ sembrare dalla carta.
Se non si sbaglia nulla lo potrebbe pure essere. I tanti errori di valutazione nel cercare di capire tutto quel vagare a vuoto..(stavo andando nella direzione diametralmente opposta a quella che in effetti era la meta da raggiungere. Vatti a fidare di questi moderni strumenti di navigazione che mai funzionano al momento opportuno.
E va da se che il tutto e’ venuto a tradursi in piu’ ore oltre il previsto a correggere il tiro. Dislivello incrementato di parecchio.
Orde di pistaioli dappertutto. Un gruppo di alpini sede ad Avignone di stanza a Briancon incontrati in vetta, a calarsi uno ad uno giu’ dal canale nord di questa montagna, (una che a me pure mancava nella collezione), con delle fisse approntate da loro stessi. Un eserciatazione credo..
Strano al park solito da dove prende il via questa gita, non vedere nessuno per l’intero giorno salire con le pelli come il sottoscritto! La neve in fondo c’e’ sin dalla partenza. All’opposto soltanto i prati sono tutti puliti fino a quote piuttosto elevate.