E’ piuttosto raro se non incredibile trovare una parete di questa dimensione dove praticamente tutte le lunghezze (eccetto forse la nona) sono aggraziate: una roccia quarzitica tinteggiata di rosso che può offrire un’arrampicata atletica, placche lavorate o splendide fessure. I tiri più impegnativi sono certamente L6, L7, L14(passo) e si è rivelata vincente l’idea di usare scarpette comode nelle parti diverse da queste. In L13 indispensabili friend piccoli, utile un medio in L12. Le calate sono nove (basti contare ciò che è riportato sull’itinerario) dove bisogna porre attenzione a quella che discende L5: incastro quasi garantito scendendo nel diedro; molto meglio passare a sx sul contrafforte. Il consiglio malefico ed antiambientalista è: se si vuole riuscire a fare tutta la via bisogna sbattersene dei divieti sulla sterrata ed arrivare alle Grange Chiotti (possibile multa), diversamente alzarsi ad ore indegne (se non si è cuneesi). Con Giovanni.