Saliti con l’auto fino alla frazione (peraltro c’è un divieto dal 6/11 al 31/3 di proseguire oltre la borgata precedente Falcone, distante circa 2,5 km) si può posteggiare nei pressi del bivio per la chiesa di S. Margherita che si trova sulla dx). Proseguire invece brevemente per la stradina principale e ad un successivo bivio prendere la stradina di sx che dopo circa 500m termina nei pressi di un piccolo gruppetto di case (Combe di Moschieres) incassato nel valloncello. Passati sotto un arco, proseguire brevissimamente per il valloncello ma poi per sentiero ascendente da dx verso sx abbandonarlo, fino a raggiungere in breve un altro gruppetto di baite per lo più abbandonate (c’è una baita color rosso ed una lapide a due partigiani) poste su un costone (Assarti). Risalitolo per pochi metri, prendere un sentiero che, passato a sx di una grande tettoia, si inoltra per un lunghissimo traverso pressochè pianeggiante (ma con molti brevi saliscendi) che si dipana costeggiando il vallone Cauri. Raggiungere dopo circa 1h il largo costone che con pendio dapprima aperto e panoramico, poi di nuovo con della vegetazione nei pressi della breve cresta a picco del lato Grana, conduce alla rotonda elevazione del M. Cauri (1979m, palina). Essa non è altro che una delle tre sommità del minuscolo “massiccio” del Chialmo, la cui vera cima è la terza, ad Ovest verso la Cernauda, basamento di pietre con cassetta per libro di vertta e bollino del CAI Busca (“montè per vardè pì lontan”). Discesa per la via di salita oppure traversata fino al Colle della Margherita (1980m) con discesa nel vallone di Combamala oppure ancora discesa per l’itinerario di salita (NO) descritto da Rosano (M. della Pigna e C. Stauna).
- Cartografia:
- IGC 1:50000 n.7 Valli Maira Grana e Stura, IGC 1:25000 n.111
- Bibliografia:
- B. Rosano - Charamaio en Val Maira, it. 103