Dal ponte sul torrente a sinistra (indicazioni Cialancia), si attraversa iniziando la salita su asfalto. La parte asfaltata misura circa 5 km, i primi due con pendenze subito impegnative (8-10%) poi spiana leggermente diventando facile e pedalabile. Si ignorano le deviazioni per le varie borgate del vallone del Faetto, proseguendo per la strada principale, finchè l’asfalto lascia il posto ad un bello sterrato nel fresco bosco.
Si riprende a salire con pendenze regolari e qualche rampa un po’ più dura (pendenze tra 8 e 11%), il fondo è ottimo salvo qualche passaggio con un po’ di ghiaia che richiede un po’ di energia aggiuntiva. La strada militare prende gradualmente quota, con una serie di tornanti e poi con un lungo traverso (il tratto forse più ghiaioso). Poi dopo il passaggio sotto un caratteristico masso, il fondo torna perfetto, e con un altro lungo traverso si arriva al Lago Lauson (nascosto dietro una collina) nei pressi delle omonime bergerie. Qui una sbarra vieta il transito alle auto sulla strada per Conca Cialancia.
Il fondo peggiora sensibilmente, e le pendenze si assestano oltre il 10%, ma la strada risulta seppur sassosa sempre ben ciclabile con un minimo di equilibrio. Si affrontano alcuni tornanti per poi superare il lunghissimo traverso, un po’ demoralizzante) dove si trovano alcuni brevi passaggi ostici per via del fondo sconnesso. Superato il traverso si perviene ad un colletto, e aggiratolo si entra nel verdissimo e salvaggio vallone che scende dal Passo Cialancia ormai ben visibile. Le pendenze si abbattono, e si percorre tutto il costone della montagna quasi in piano (e un breve tratto in leggera discesa), purtroppo qui la strada è davvero bruttina, tanti sassi, ma pur sempre pedalabile. Terminato il falsopiano si riprende a salire sui due tornanti conclusivi (uno è da fare a piedi perchè invaso dai sassi) e si giunge al termine della strada a Conca Cialancia.
Per chi ne ha a sufficienza si può rientrare per la strada di salita, altrimenti inizia il portage per il Passo Cialancia. Si può ritornare al tornante sotto dove sulla destra inizia il sentiero (palina indicatrice) ma questo comporta l’attraversamento della pietraia con bici a spalle. Altrimenti è possibile attraversare il prato raggiungendo in bel laghetto (quello inferiore) e poi salire per il pendio erboso, senza percorso obbligato, zigzagando; questo consente di raggiungere un piccolo promontorio roccioso dove ci si ricollega al sentiero segnalato, senza aver mai dovuto spallare la bici. Si prosegue sul sentiero tra i detriti, a tratti un po’ sconnesso, per il resto si riesce sempre a spingere seppur con un po’ di fatica, fino al Passo Cialancia (30-40′ da Conca Cialancia).
Discesa: si scende nel vallone dei Tredici laghi. Si prosegue sul versante opposto, i primi metri presentano gradini rocciosi non ciclabili, ma poco sotto il sentiero è un bel single track facile che conduce al Lago Rametta o dei Cannoni (per la presenza di due cannoni militari) 2586 m. Qui non ci si faccia attrarre dalla traccia che costeggia il lago, ma si continua a scendere sul sentiero, tra dossi erbosi, a tratti in sella a tratti a piedi, fino alla zona dei casermoni diroccati Ricoveri Perrucchetti (utili come riparo in caso di maltempo) 2395 m. Proseguire a sinistra aggirando il lago a dx, seguendo il sentiero che poco sotto diventerà una stretta pista sterrata che segue il tracciato della vecchia mulattiera, con tratti belli e altri di pendenze molto forti e fondo sconnesso. A 2000m circa piega a dx verso le piste, si prosegue a sx sul tracciato della vecchia mulattiera che confluisce in una pista per gli alpeggi. Si segue la sterrata verso valle e si giunge a Giordano. Da qui su veloce asfalto si ritorna a Perrero.
Varianti:
1) da Rocca bianca: al bivio ai Ric. Perrucchetti si prosegue a destra, seguendo per la seggiovia ancora in leggera discesa in sella, e poi risalendo di circa 100 m di dislivello sull’evidente sentiero sotto il Cappello d’Envie, qualche tratto è anche pedalabile in salita. In 20′ dalle caserme si scollina raggiungendo Bric Rond l’arrivo della seggiovia dei Tredici Laghi. Prendere a dx il sentiero che aggira il cappello d’Envie e scende al Lago d’Envie (i primi 150m sono poco ciclabili, poi quando attraversa l’emissario del lago migliora e diventa una bella mulattiera semipianeggiante fino al colle della Balma nei pressi di Rocca Bianca. Qui si prende a sx e si scende alla poco distante pista che porta a Indritti. Da qui su asfalto in breve a Ghigo di Prali e poi a Perrero.
2) dalle piste di downhill: come per la variante precedente, ma dal Bric Rond scendere per le piste da sci, dove è stato anche realizzato un bike park ben segnalato, difficoltà per tutti i gusti con dei passaggi puramente da downhill difficilmente ciclabili con bici normali. Si può anche seguire il tracciato della stradina di servizio, ma questa ha pendenze proibitive a tratti da ribaltamento. Giunti a Prali su asfalto si torna a Perrero.
- Cartografia:
- IGC valli di susa chisone e germanasca
- Bibliografia:
- mountain bike sulle strade militari alpine