La caldazza ci ha spinto a cercare Nord e la scelta non è stata malaccio. Altri 1300m selvaggi e d’ambiente. Neve dura ma meno bella di quella trovata sabato scorso nel vicino “Lo sciopero del sole”. La superficie presentava spesso una patina gelata che riduceva il grip, pendione con tratti di farinetta, poi parte medio bassa in farinetta, quindi ultimi 300m in crostazza: sciabilità ***. Sarebbe meglio aspettare una nevicata e che il canale si scarichi.
Comunque anche oggi l’avventura non è mancata soprattutto quando si è degnati dalla presenza regale. Dopo un venerdì sera tormentato da possibili itinerari, dal tormento della caldazza, lo zero termico a livelli mostruosi la meta è decisa, ma in boucle, il re non vuole sporcarsi le mani con risalite dry tooling nella parte bassa. Ok il re va accontentato tanto più che oggi ha rifiutato le sirene francesi per provare un nuovo itinerario: come i francesi il re si mobilita solo quando le prospettive offrono linee selvagge (e questo ci siamo), accesso comodo (e via per la boucle), discesa lunga (e qui va bene) sostenuta, ovviamente 5.x, expo (mah?), passaggi tecnici (…e qui è stato accontentato!). Dopo aver depositato tutte le promesse da un notaio verso le 21.30 del venerdì si decide di partire relativamente presto per via della caldazza acerrima nemica del re. Solo 5min di ritardo all’appuntamento, bene, si parte, il re offre il meglio della locomozione in circolazione: furgone westfalia mitico ed accoliente ma dalle scarse proprietà di ripesa e motoristiche il che consente al Mauri (abominevolmente paccato dal Cobra causa una notte trasgressiva e graffiante con le sue di sirene) una comoda colazione a Cuorgnè nell’attesa di compattare la compagnia. La salita fino alla Cialma va bene, si scende tra bestemmie regali (causa scarponi), e si risale tra bestemmie regali ma meno fino in punta alla Cialma di Pietra: con Enrico ed il Mauri concentrati cerchiamo l’imbocco del canale dall’alto quando voltandoci una scena raggelante (ci saranno stati 25°) ci si presenta: tutte le nostre ceretezze crollano, ci sentiamo smarriti…il Re è Nudo…l’orrenda caldazza e una sudata raccapricciante stanno per vincerlo!!! Un’enorme ombra si allunga lunga sulla valle, poi per fortuna la volontà del rei resiste ai colpi della caldazza e tutto si ricompone e l’ombra lascia il posto al torrido sole.
La discesa scorre veloce in bell’ambiente, la neve è un po’ gelata ma dal pendione in giù migliora. Ma una sorpresa attende il re e suoi compagneros: un tecnico passaggio difende la parte bassa orrendamente crostosa (e qui si ringraziano le precedentiuscite completamente in crosta tipo Melmise) “Il passaggio della Tarzanata”! Non occorre svelare altro, oggi l’uomo se fatto scimmia, la scimmia uomo…sempre meglio del re quando è nudo.
Ovviamente si è lontani dai 5.x ma che avventura! Con Mauri, Enrico e o Enzo