Facile nel suo complesso con la salita al colle delle rocce d'albaron faticoso su ripidi prati e pietraie senza sentiero.
Prevedere l'uso della corda ed eventualmente qualche protezione.
Dal Rif. Citta’ di Cirie’ seguire il comodo sentiero sul versante sud che in meno di un’ora porta all’Alpe Ciamarella (2114 m).
Continuare sul lato sinistro (salendo) del pian della ciamarella sul sentiero che conduce al colle della Rocca Ciarva.
Un centinaio di metri prima del colle lasciare il sentiero che volge a sinistra e puntare al ripido canalone erboso delimitato sul lato occidentale da un salto roccioso. Salire il canale fino a quota 2400 circa dove e’ ostruito da placche di cattiva roccia. Spostarsi quindi sulla destra per una comoda cengia erbosa che permette di guadagnare il costone erboso a lato del canale e al di sopra di un salto roccioso. Seguire fedelmente il ripidissimo crinale erboso, a tratti su facili placche, superando un paio di risalti.
Verso quota 2700, quando la pendenza diminuisce leggermente, appoggiare sulla sinistra ed entrare in una conca prima erbosa e poi detritica. Salire faticosamente la pietraia fino ad una conca nevoso/detritica da dove e’ visibile il colle delle rocce d’albaron (2950 circa). Attraversare la conca in direzione nord e raggiungere il crinale detritico sulla destra (qualche raro ometto). Seguire fedelmente il dosso su tracce fino al suo termine contro il salto roccioso finale. Attaccare direttamente sfruttando alcune facili placche di roccia buona e con un paio di lunghezze (II/III) piegando leggermente a sinistra raggiungere la cresta sommitale poco piu’ in alto del colle (3150 m, 4h).
Abbassarsi di qualche metro per mettere piede sul ghiacciaio dell’Albaron di Sea. Attraversare in piano verso nord per un centinaio di metri ed oltrepassare il salto di roccia sovrastante fino ad imboccare e seguire un canale sulla sinistra detritico (o di neve ad inizio stagione) che in breve raggiunge la parte superiore del ghiacciaio. Superare un pendio di neve piu’ ripido e attraversando il ghiacciaio verso ovest portarsi sotto il dosso successivo chiamato “Pan di zucchero” per via della caratteristica calotta nevosa. Il Pan di zucchero presenta un canale centrale (verticale alla cima), una volta nevoso ed ora detritico. Seguire il filo della cresta detritica sulla destra del canale (dove le rocce sono migliori) per circa 200 metri fino a portarsi poco sotto la cima all’attacco della calotta. Superarla su neve piegando a sinistra attraversando il canale fino a raggiungere la cresta meridionale e di li’ in breve sulla cima (3637 m, 1.30-2h). Perdere una decina di metri di quota seguendo la cresta nevosa che si fa via via piu’ affilata ed elegante e risalire fino ad incontrare la via normale a pochi passi dalla vetta. (3676 m, 0.30 h).
Discesa per la via normale (3-4 h).