Dal Lago Bianco la si vede col suo aspetto completamente tondeggiante, pertanto appare come una perfetta piramide tronca solcata, nella sua parete SE, da un profondo canale che, sarà poi la nostra via salita dal versante Valsesiano.
La quasi completa assenza di indicazioni bolli ed ometti nei suoi ultimi 300 mt circa, rendono la salita (e conseguente discesa) tutt’altro che banale, dove si osservano alcuni passaggi esposti sul quale è doveroso adoperare prudenza e attenzione.
Casco e corda da 20 mt. possono certamente risultare utili per assicurare alcuni passaggi.
Il libro di vetta del Ciampono, conferma purtroppo (o per fortuna) le sporadiche salite da parte degli escursionisti.
Da qui per sentiero in leggera salita si raggiunge in circa 20 minuti il Lago Bianco mt. 2333.
Si percorre l’emiperimetro dx del lago e si riprende a risalire per ripidi pendii e placconate rocciose per poi raggiungere il grande pianoro dove sorge il Lago Nero mt. 2672 (1 ora dal Lago Bianco).
Giunti a questo punto si hanno due possibilità:
1- costeggiare per 3/4 il Lago Nero percorrendo il sentiero che sale al passo del Rissuolo (EE - segnalato);
2-effettuare un “dritto per dritto” costeggiando dall’alto il Lago Nero nel suo versante SX puntando direttamente per il canale pietroso che porta al passo del Rissuolo (EE-F, certamente più breve ma più impervio e poco segnalato, qualche raro ometto).
A questo punto si ritorna su percorso segnalato (itinerario 202c) e si risale il ripido canale che porta al passo del Rissuolo per circa un 150 mt. dove prima di giungere al colle, nei pressi di un pinnacolo roccioso si svolta a DX.
Qui, si è su pietraia e si ha appena sormontato lo scudo basale della Punta del Ciampono, prestando molta attenzione si riesce a vedere l’ormai vicino canale di salita sulla nostra SX.
Il canale (F+) è costituito da facili risalti di roccia (I°- II°+) da sormontare, ATTENZIONE che questi ultimi si muovono facilmente, anche quelli più grossi che appaiono più stabili!!!
Percorrerlo quasi tutto, a poche decine di metri dalla fine di esso si nota bene un grosso masso che “blocca” l’uscita, reperire in DX una “way-out” fatta da placche lisce (spesso molto umide se non bagnate – possibile fare una veloce conserva assicurandosi sulle stabili rocce adiacenti) ed uscire con un breve passaggio di II°-II°+.
A questo punto, alla vetta mancano non più di 150 mt! Risalire costeggiando il canale dall’alto, lasciandolo in SX,(si nota bene la ripida e sfasciumosa uscita) sino ad arrivare alla grande pietraia che in pochi metri e…minuti, porta alla sommità dove è finalmente possibile suonare la campana e ammirare la croce! E’ anche presente un grosso ometto con cassetta che conserva il libro di vetta.
Dalla vetta il panorama è superlativo, si scorgono facilmente Rosa, Bianco e Cervino, Gran Combin, Gran Paradiso, Grivola, Monviso ecc……. il Testa Grigia pare di toccarlo con mano!
DISCESA
Per la discesa, abbiamo deciso di effettuare un giro ad anello raggiungendo la bocchetta del Netscio (m. 3107 cresta N), (mantenendosi SEMPRE nel versante Valsesiano) scelta interessante ma non certo agevole.
Sicuramente poco prima della Bocchetta di Netscio esiste un percorso molto più agevole per la discesa, ma noi, non siamo stati in grado di reperirlo.
Da questo punto si scende per pendenze abbasta sostenute su di un canale costituito da scisti che si muovono e alla SX da placche inclinate, sino a raggiungere la fine della prima parte di esso, costituita da tre vecchi chiodi e una corda fissa ormai marcia che abbiamo provveduto a sostituire con la mia, (20 mt. nuova) che servono ad arrivare dove il canale diviene molto più dolce e sicuro e, per facile pietraia, permette di giungere al Lago Verde mt. 2854.
Da qui in poi sono terminate le difficoltà e si rientra su terreno segnalato dapprima su Lago Nero, Bianco, rifugio Abate Carestia, Sant’Antonio e Ca di Janzo.