Parcheggiare un po’ prima dell’alpeggio Soubeyrand quindi, per tracce di sentiero (a destra o a sinistra è indifferente) risalire il ruscello che passa sotto il ponte che conduce all’alpeggio. Dopo poco le tracce inducono comunque a risalire sulla destra del ruscello (senso di salita) divenendo nel contempo solo camminamento di animali per poi perdersi completamente. Proseguendo per il sottobosco (impossibile sbagliarsi: alla sx il ruscello alla dx una ripida parete boscosa) si sbuca sulla radura (Vallone) dove è presente un rudere di alpeggio. Da qui diventano evidenti sulla sx (sempre nel senso di salita), sia la cresta sia la Ciantiplagna. Proseguire per tracce, compiendo una diagonale a sx sul pratone; persino la forma “a cuneo” del bosco indica la direzione da seguire. Poco dopo si sbuca ai piedi “dell’imbuto”, quasi privo di alberi, che discende dalla parete N della Ciantiplagna. Con la neve attraversare solo con neve stabile, i segni delle valanghe sono evidenti. In generale con la neve consigliato attenersi al percorso sciistico seguendo le indicazioni per il Trucco delle Vaccare.
Attraversare “l’imbuto”; a questo punto due possibilità: 1) risalire il ripido pendio erboso e puntare “a vista” verso la cresta; in questo modo la cresta la si afferra sul lato destro; 2) mantenersi sulle tracce di sentiero ed addentrarsi nuovamente nel bosco; questa seconda soluzione è più lunga e più escursionistica e aggira la partenza della cresta rocciosa perdendone il “contatto visivo”; in questo modo la cresta la si afferra sul lato sinistro. Seguire quindi il filo logico della cresta dove, poco dopo l’inizio si incontrano i cavi fissi . Seguire i cavi o comunque il filo di cresta sino a sbucare sul colle Mesdi. Da qui per sentiero fino in cima. Per la discesa due possibilità: 1) compiere un anello discendendo per la cresta di Naia; 2) per il percorso di salita