poco dopo essere entrati a Rosone, in prossimita' della Centrale dell'IREN prendere a dx per Pinatonetto fino alla Diga di Teleccio.
(I° giorno circa 850 mt disl).
Dalla diga di Teleccio si segue l’itinerario classico per il rifugio Pontese e il successivo itinerario per la Bocchetta di Valsoera, dove la parte piu’ scomoda, in prossimita’ di placchette bagnate, e’ attrezzata con catene.
Discesa dalla Bocchetta diretta sulla diga di Valsoera.
Percorso il lungodiga, in breve si raggiunge il rifugio Pocchiola
(II° giorno circa 1300 mt disl- 900 per la cima e il restante per le risalite al ritorno fino alla Bocchetta di Valsoera)
Dal Pocchiola parte il sentiero con omettia che scende verso il lago Nero per poi risalire ripido tra erba, roccette e roccioni sulla dx del torrente che scende dal Lago della Motta.
Prima di arrivare al lago, passare sul suo lato sx, e quindi tenere la sponda del lago alla propria dx, percorrendolo per tutta la sua lunghezza tra tracce di sentiero erba e rocce, cercando poco a poco di prendere quota.
A questo punto si apre tutto a sx un valloncello tra la bastionata dell’ Uja e le opposte Punte di Valsoera.
Il percorso e’ molto piu’ roccioso con ampie placconate e grossa pietraia, decisamente piu’ comodo quando si raggiunge il nevaio piu’ persistente che, sempre piu’ ripido, conduce al Colle delle Uje (tra la Piccola e la Grande Uja)
Dal colle parte immediatamente, sulla sx, l’attacco, con un passaggio di III+, molto atletico.
Una volta superato questo, la cresta spiana, e la si segue facendo molta attenzione alla qualita’ scarsa della roccia, trovando un passaggio di II° su roccia piu’ salda.
raggiunta la facciata piu’ ostica della montagna, praticamente una enorme parete, di segue il lato dx, inizialmente su roccia salda e brevi passaggini, poi piu’ sfasciume e tratti esposti e scivolosi, fino a raggiungere delle placchette, fessurate ma esposte e scivolose che portano al tratto di cresta sotto la punta.
Da qui piegare a sx, percorrendo un breve tratto gattonando ed arrivando sotto il tratto finale, ed anche qui, con scomodi passaggi di II° si arriva sull’altrettanto scomoda punta, dove non c’e’ ne spazio per un ometto, ne spazio per sedersi.
- Cartografia:
- MU 05 - IGC PNGP 3