Il colle Toino e' un posto bellissimo, con panorama su tutta la conca dei Tornetti.
Verso sud domina l'imponente mole del Civrari.
Dalla vetta bel panorama sulle montagne della val di Viù e sulla pianura.
Da Forno di Lemie, in corrispondenza della Stura, attraversare il bellissimo ponte di pietra ed imboccare il sentierino che sale ripido verso destra. Il sentiero compie alcune svolte nel bosco prendendo quota, quindi giunti a ridosso di alcune torrette rocciose, piega definitivamente verso est.
Un breve tratto pianeggiante, quindi con una risalita si raggiunge la bella cappella bianca della Madonna del Truc, o Madonna della Consolata, da cui si gode un ottimo panorama sulla vallata.
Proseguire sul sentiero che prosegue dalla parte opposta della cappella e con bel percorso costeggiato da piloni votivi, si raggiunge la borgata Pessinea di Viù 1016 m (bellissima fonte in basso, all’inizio dell’abitato).
Si entra nell’abitato e lo si attraversa. In corrispondenza di una vecchia osteria con campi di bocce salire a sinistra seguendo i segnali bianco-rossi.
Al bivio segnato con palina imboccare il sentiero di Dx verso Colle Toino (a sinistra si va a Villaretti di Lemie).
Al bivio successivo andare a Sx ; qui arriva da Dx il sentiero da Grange di Balma che si percorrerà al ritorno.
Su bella mulattiera si perviene alla borgata di Tchamproutan (etimologia non certa), ancora frequentata e curata d’estate.
Il sentiero da qui in poi peggiora un po’, pur rimanendo discreto; ci sono comunque sempre le tacche bianche e rosse, anche se scarse. Si entra in un valloncello, dove il sentiero dopo il rio non è in buone condizioni. Esso sale ripido costeggiando il rio, poi piega a est, migliorando decisamente. Passa vicino a un imponente sperone e con salita ripida perviene al colle. Ottimo panorama sulla conca dei Tornetti, specie sulla Rocca Moross.
Da qui una esile traccia parte sulla sinistra e dopo poco perviene alle case Toino, poste in splendida posizione.
Il sentiero prosegue ripido sul versante sud, perdendosi un po’ nell’erba. Comunque in caso di smarrimento della traccia, basta puntare all’imponente ometto di pietre che si vede in alto sulla sinistra. Arrivati qui, il sentiero piega verso nord, arrivando sotto alla piccola vetta rocciosa, contraddistinta da una minuscola croce metallica. Per arrivare alla croce occorre un facile passo di arrampicata.
Da qui si può proseguire verso la Punta dij Murè, il Passo Miette e Cima Montù, su discreta traccia in cresta.
Si ridiscende al colle Toino.
Per la Testa Pelà, arrivati poco prima del colle occorre mirare a un canale libero dai rododendri a destra. Un breve passaggio di facili roccette porta sulla cima.
Scendere verso est nel bosco di faggi. Se non si vuole salire il Pelà, dal colle imboccare un sentiero a sinistra (nord) che costeggia la punta.
In breve comunque si arriva al Pianas, un incantevole ripiano con belle baite restaurate (fontana).
Scendere sulla sterrata che raggiunge Grange di Balma. Proseguire sulla strada ancora per 500 metri, fino ad incontrare un’altra sterrata che piega decisamente a destra. Attenzione che l’unico cartello indicatore è posto più in basso sulla sinistra, su un albero.
La sterrata scende per un tratto, per poi diventare un esile sentierino che attraversa verso ovest un ripido vallone. Superatolo, il sentiero migliora e raggiunge in breve il bivio sopra Pessinea già citato prima, chiudendo l’anello.
- Cartografia:
- Fraternali 1:25000 n.8 Valli di Lanzo - IGC n° 2