Spostamento notevole (circa 23km) e anche parecchio dislivello a causa di diversi saliscendi.
Perfetto per autunno e primavera, quando su itinerari più in quota si trova neve.
I sentieri percorsi sono tutti in buone condizioni, salvo alcuni tratti della salita da Falcimagna (variante difficile).
Da Susa raggiungere Mompantero e quindi Urbiano, da dove inizia la salita. In Urbiano imboccare la stretta via Roma e seguirla fino a superare un ponte, passare sotto i begli archi dell’acquedotto romano e imboccare una larga mulattiera che si stacca sulla destra (indicazione “sentiero dei partigiani”). Percorrere la mulattiera sino ad incrociare la strada asfaltata in corrispondenza della chiesetta della Madonna dell’Ecova, dopodiché continuare passando in prossimità delle case dei Bianchi e riattraversare la strada asfaltata ancora un paio di volte all’altezza della borgata Braida; ad un bivio a valle della borgata Nicoletto tenere dunque la destra, e proseguire così lungamente a mezzacosta, sui bei terrazzi sospesi della riserva xerotermica.
Si passa sotto i contrafforti rocciosi del Molaras e si scende quindi verso Foresto, rimanendo sul sentiero che scende dritto ad un primo bivio, per poi girare a sinistra a quello successivo poco dopo una baita (indicazioni Le Voute e Ca’ Teissard, prestare attenzione perché si incrociano diversi sentieri ed è facile sbagliare).
Si costeggia quindi l’orrido scendendo in direzione nord fino a raggiungere il greto del rio Rocciamelone in una zona caratterizzata da antri e grotte; si attraversa il rio e si prende il sentiero di destra, che riprende a salire piuttosto ripidamente nel bosco, passando ai piedi dei contrafforti rocciosi di Ca’ Teissard fino a raggiungere un ripiano a monte del Trucco di San Martino. Da qui proseguire a mezzacosta in direzione est fino a raggiungere prima le case Trucco e poi Falcimagna. Superato l’abitato si hanno due opzioni: seguire la strada sterrata che diventa in seguito sentiero (più lungo ma facile) oppure prendere un ripido sentiero sulla sinistra poco dopo l’ultima casa (ripido e tratti franoso ed esposto), in ogni caso si raggiungono i ruderi e il bivacco della Fugera. Da qui in breve si è sulla cima del Monte Ciarmetta.
Dalla cima è possibile raggiungere i resti della cava di pietra verde (10minuti, tratto attrezzato con cavo metallico) e proseguire verso i Tre Cresti.
Per la discesa si ritorna alla Fugera e si prende la traccia che scende verso Ca’ Teissard (inizio poco visibile, poi più evidente); giunti nei pressi di Ca’ Teissard si individua una traccia che scende verso la località Meisonasse (pochi metri a valle del bivio, sulla destra scendendo), inizialmente vaga e poco visibile, poi più marcata; in breve si giunge ad una cengia panoramica (falesia Skywall sulla sinistra), che si percorre verso destra fino a scendere più ripidamente nel bosco e raggiungere così Meisonasse. Da qui si guada il rio a monte delle case e poco dopo si attraversa il Torrente Rocciamelone, per poi continuare verso sud in falsopiano fino a giungere al bivio col sentiero da cui si è arrivati all’andata, che si prende nuovamente (indicazione Molaras), per poi lasciarlo prendendo a sinistra e ritornando sui propri passi.
- Cartografia:
- Fraternali Editore n°3 - 1:25.000