Proteggibilità R2.
Sviluppo circa 600 mt.
In via non è stato lasciato nulla.
Materiale: normale dotazione alpinistica invernale, friends e chiodi da roccia.
Parcheggiare l’auto nei pressi di uno spiazzo e prendere la strada (agrosilvopastorale con divieto d’accesso) che passa dietro le abitazioni.
Al tornante poco dopo che la strada è diventata sterrata prendere il sentiero per i Bruciati, cartello CAI.
Dopo circa 150 metri quando il sentiero gira a destra in salita proseguire diritti per tracce fino a incontrare il grande gerone. Risalirlo senza strada obbligata (rari ometti) avendo cura di prendere le diramazioni principali e di sinistra. Superare due salti rocciosi (III e IV) entrambi aggirabili per canale sulla sinistra.
Dopo il secondo salto la pietraia diventa rettilinea. Risalire il canalone che porta prima a un restringimento tra due pareti (le “Termopili”) e poi da una caratteristica falesia semicircolare da superare a destra.
Tempo di avvicinamento: 1.30/2 ore dalla macchina.
Superata la falesia circolare proseguire diritti per canale fino ad un diedro roccioso che sbarra la strada.
Qui attacca la via. Risalire il diedro per qualche metro e poi dopo aver superato una placca, entrare nell’evidente canale che obliqua verso destra. Traversare sempre verso destra e poi a sinistra puntando un evidente diedro fessurato.
La via “Pozzi-Valvassori ’34” risale questo diedro verso sinistra, mentre “Carpe Diem” prosegue diritta con andamento logico e continuo fino alla delicata uscita sulla spalla destra della cima.
Discesa:
Dall’uscita traversare il pendio e scendere verso ovest (Campelli) fino al vallone da fino a incrociare il sentiero CAI n.103/A che riporta alla mulattiera e quindi alla partenza.
Centurioni Federico, Consonni Andrea, Edoardo Bruni.