Una parte dei sentieri percorsi è ridotta a traccia a volte poco individuabile: per cui fare molta attenzione a non smarrire i pochi ometti e i rari, sbiaditi segnavia rossi vista la natura del percorso.
Si sale per breve mulattiera ripida fino al Lago della Stua dell’Enel, lo si costeggia a lungo, si attraversa il torrente e si inizia la salita lungo la ripida sterrata (in alcuni punti MOOlto ripida che dopo ore 2,30 circa esce ai vasti pascoli dei Piani Eterni: mai nome fu così azzeccato! Qui si trovano le antiche malghe,ora ben restaurate,Erera e Brandol: una ha un locale aperto per gli escursionisti (no attrezzature) e un altro chiuso in uso al Parco. L’altra è monticata in estate e ha un piccolo servizio di ristoro e vendita di ottimo formaggio prodotto in loco. Possibilità di pernottamento, assai spartano, su richiesta. Da quest’ultima malga, si stacca ben visibile in sent. 851 che si inoltra in una zona carsica con vari inghiottitoi, molti saliscendi e traversi per evitare le zone più scomode. L’abbondante segnaletica è giustificata oltre che dal terreno difficile, dalla presenza frequente di nebbie nella zona: senza segnavia l’itinerario sarebbe di assai difficile individuazione. Dopo circa 45’dai Piani Eterni, si arriva a un importante bivio: a dx in discesa prosegue il sent. ben segnato x Passo Forca visibile più in basso, mentre la ns traccia prosegue in quota ora segnata con qualche ometto e vecchissimi e altrettanto sbiaditi segnavia. In lieve salita ci portiamo sotto la sella di Cimia dove il sentiero incrocia quello proveniente da Passo Forca e riprende ben segnalato fino al passo mt 2076(un breve passaggio su roccette). Da qui si può proseguire per la selvaggia Cresta di Cimia che domina i Piani Eterni e il gruppo Brandol/Agnelesse (qualche ometto).
Per il ritorno, discesa a Passo Forca e per traccia a volte poco visibile (qualche raro ometto e sbiaditissimo segno rosso)ai ruderi di Casera Vallonetto e Pinei.Da qui per la ripida sterrata fatta in salita al parcheggio.
- Cartografia:
- Carta Tabacco nr 023 - Alpi Feltrine
- Bibliografia:
- Le alpi feltrine (Bertoldin/Claut)