- Accesso stradale
- si arriva sino alla località La Gazza, dove c'è un ampio parcheggio
Abbiamo fatto il percorso al contrario rispetto alla descrizione.Percorso evidente (e grande, grandissima afa) fino all’Alpe Piane inferiore; qui il bivio sulla destra (senza raggiungere l’Alpe) è poco evidente, dopodichè il “sentiero” 515 peggiora sempre di più, fino a perdersi completamente tra erba e cespugli; praticamente tutto il tracciato sino a poco prima della bocchetta degli Strienghi ad intuito. La carta IGC 10 è errata : infatti dall’Alpe Addiaccio si va all’Alpe Strienghi, poi con un mezza costa da inventarsi si va sotto la bocchetta e si sale con qualche zig-zag sulla massima pendenza. Arrivati alla bocchetta (panorama purtroppo nulla)l’aumento costante e massicio di nubi ci ha suggerito di non salire al Cimone, ma di proseguire sul mezza costa per il colle d’Egua : anche qui la traccia ad un certo punto si perde, ma poi tornando per un tratto sui propri passi e scendendo di quota si riprende e si arriva facilmente (anche se il mezza costa è su pendii ripidi e insidiosi in caso di maltempo) al colle d’Egua. Dal colle per un sentiero “autostradale” al lago Baranca , al rifugio alpe Baranca (molto gentili) ed all’auto rapidamente. Se qualche socio del CAI Varallo ci legge, p.f. intervenire per ritracciare il sentiero; in condizioni di bel tempo il vallone è certamente meritevole.
Gita escursionistica del CAI Cameri. Nessuna foto allegata causa tempo coperto poco adatto alle foto.