Dalle chiesetta, non conviene seguire la mulattiera, ma salire per prati, verso S, senza direzione obbligata, seguendo indicativamente la traccia estiva (lingue di neve permettendo), avendo come riferimento la barriera rocciosa soprastante sormontata da un ripetitore. Dopo 150/200 metri di dislivello dal passo, prima di raggiungere tale barriera, obliquare a destra con un lungo traverso ascendente che, raccordando una serie di dossi e vallette, sbuca su un piccolo pianoro (punto panoramico) alla base di una ripida dorsale. Si attacca tale dorsale, innevamento permettendo, con le ciaspole ai piedi facendo molta attenzione (tratto esposto). Eventuali tratti senza neve possono essere superati seguendo l’evidente traccia estiva. La dorsale termina su un altro pianoro alla base della paretina di ghiaccio detta “Iswandii”. In condizioni di buon innevamento il ripido pendio può essere superato sulla destra senza problemi (portarsi i ramponi per sicurezza dovesse affiorare ghiaccio). Obliquando verso sinistra in uscita si raggiunge il Chammlijoch da cui, seguendo la larga dorsale nevosa spartiacque con il mondo dei ghiacciai sul versante sud, si giunge senza ulteriori difficoltà alla base dall’anticima del Clariden. Conviene lasciare qui le ciaspole proseguendo a piedi (eventualmente ramponi e picca per sicurezza) fino a superare tale antecima e discendere alla selletta che separa dalla cima vera e propria (tratto facile ma piuttosto esposto). Sotto le prime rocce conviene abbandonare abbandonare i bastoncini, infilarsi imbrago e kit ferrata ed iniziare la risalita del tratto alpinistico su roccia assicurata da catena metallica. Il primo tratto di tale cresta è esposto a nord e contiene semplici passaggi di I/II grado che aggirano a destra il primo sperone (qualche traverso un po’ scomodo per come è posizionata la catena). Il secondo tratto sale diritto con un camino quasi verticale (per me anche II/III). Infine ci si raccorda con la crestina nevosa sommitale, dove terminano le assicurazioni. Di qui senza difficoltà in vetta (attenzione all’esposizione, impressionante su ambo i lati).