- Accesso stradale
- pulita
- Osservazioni
- Nessuno
- Neve (parte superiore gita)
- Crosta da rigelo portante
- Quota neve m
- 1900
- Equipaggiamento
- Scialpinistica
da solo per vedere le condizioni in zona. Partito per risalire la strada che porta all’Isoard. Dopo poco mi faccio tentare dal bosco (neve troppo scarsa). Ritorno in strada e dal secondo tornante la strada cambia da una lastra dura/ghiacciata di pochi cm a fresata dal gatto per far divertire i fondisti. Al rifugio Napoleon la neve non manca e vago prima un po’ verso l’Arpellin poi cambio idea e salgo fino sopra un’altura dopo il colle. Spello e scendo un canaletto a N fino a seguire una traccia che ripellando in traverso sotto la Clot raggiunge il bel vallone in direzione del Peygù. Salgo fino al col des Ourdeis. Spello e scendo dal canale tra le rocce su crosta portante liscia poi prendo un corridoio di farina vecchia intonsa che mi dirige fino al grande pianoro. Ripello per tornare a vedere com’era l’Arpellin ma nel bosco prima del rifugio trovo ancora farina pesante e non me la faccio sfuggire. Dal ponte con il bivio per Chalet d’Isoard su pista battuta dal gatto. In poche ore i tornanti si erano trasformati in esili lingue e l’asfalto la faceva da padrone. Insomma: “una gita senza un domani!”
In basso non è più fattibile purtroppo e in cima non sono andato perché non c’era neve e non avevo i ramponi