Coca (Pizzo) Via Normale da Valbondione per il Rifugio Merelli

Coca (Pizzo) Via Normale da Valbondione per il Rifugio Merelli
La gita
lucabelloni
4 15/09/2018

Trasferta di 3 giorni sulle Alpi Orobie, giusto per andare a mettere il naso anche da queste parti. Saliti al Rifugio Coca venerdì pomeriggio da Grumetti. Sentiero molto redditizio, sempre piuttosto ripido e parecchio sassoso. Nella parte bassa si cammina nel bosco, poi man mano si apre e si fa più panoramico. Saliti in circa 2 h 45; gran caldo nella parte bassa, poi più fresco e anche qualche goccia di pioggia prima di arrivare al rifugio.
Rifugio semivuoto (eravamo solo in 7) e trattamento buono (costo ½ pensione 38 € per i soci CAI). Sabato partenza alle 7,45 dal rifugio con meteo splendido; salita comoda e senza grandi difficoltà fino alla Bocchetta del Camoscio…bisogna solo fare attenzione a prendere il sentiero giusto al Lago di Coca, che parte sulla destra circa 50 metri prima del lago. Molto ripido questo primo tratto sopra il lago, poi la pendenza diminuisce. Dalla bocchetta inizia il tratto alpinistico; il passaggio tecnicamente più impegnativo è sicuramente il canalino iniziale, poi c’è ancora un tratto a metà salita con qualche passo di arrampicata un po’ esposto, per il resto si usano un po’ le mani ma senza particolari difficoltà (noi non abbiamo preso la variante difficile)…il pericolo maggiore è quello di scaricare pietre, quindi ritengo utilissimo il casco. Arrivati in vetta verso le 11,15, quando ormai le nubi si erano addensate impedendoci di godere del magnifico panorama.
Discesa fatta con molta cautela lungo l’itinerario di salita fino alla bocchetta, poi da qui siamo scesi in Val Morta visto che pernottavamo al Rifugio Curò. I primi 200 metri di dislivello sono bruttissimi e piuttosto pericolosi; il sentiero è ben segnato ma il terreno è infido e decisamente instabile, con sfasciumi e terriccio molto scivolosi e parecchi tratti esposti. In caso di pioggia o terreno bagnato credo sia da evitare accuratamente. Dai 2.500 m in giù discesa decisamente più rilassante, anche se parecchio lunga; bisogna poi tenere conto che per arrivati alla base della diga, per raggiungere il Curò ci sono un paio di risalite, brevi ma poco gradevoli a fine giornata.
Gita piuttosto lunga anche se il dislivello non è elevatissimo (risalite comprese siamo a circa 1.250 m) e non banale, sia per la salita alla vetta che soprattutto per la discesa in Val Morta. Ambiente molto selvaggio e severo…peccato per le nubi che ci hanno limitato il panorama, che credo sia grandioso. Parecchia gente in vetta, molti dei quali saliti in giornata da Valbondione.

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