Per raggiungere Pontetto, punto di partenza della salita, occorre seguire da Domodossola le indicazioni per la Val Vigezzo e Masera. All’imbocco della valle si passa il ponte sul Melezzo e si giunge a Masera, dove si prosegue in lieve salita su di un lungo rettilineo (a metà del quale si stacca sulla destra il bivio per la salita all’Alpe Pescia) sino a passare un ponte, dopo il quale la strada inizia a scendere.
L’attacco della salita è proprio subito dopo il ponte, sulla destra (seguire le indicazioni per Montecrestese capoluogo).
Si sale subito in maniera decisa, sfilando le numerose frazioni di Montecrestese, su strada ampia e completamente esposta al sole.
Dopo circa 1,5 chilometri un bivio nei pressi di una chiesetta riporta le indicazioni per Altoggio: svoltiamo a destra, ora l’ambiente si fa via via più bucolico attraversando in piano le case di Giosio ed altre piccole frazioni molto ordinate con numerosi terrazzamenti coltivati.
Non mancano le fontanelle, disseminate tra le case: superata la frazione di Naviledo la strada finalmente concede un po’ di frescura entrando nel bosco.
Giungiamo al km 5,1 ad un bivio evidente con una strada in discesa che non riporta indicazioni ma che comunque conduce a Nava e a Montecrestese capoluogo (eventualmente può essere una alternativa per il ritorno). Noi proseguiamo sempre in salita sino ad entrare nella bella piana di Altoggio: non si entra nemmeno in paese, poichè al km 5,5 – nei pressi di un parco giochi – troviamo subito il bivio con le indicazioni per Coipo e Agarina.
Svoltiamo dunque a sinistra, ben consapevoli di quanto ci aspetta: sei chilometri terrificanti al 12% di pendenza media! Lasciamo sfilare in basso le case di Altoggio, dai caratteristici tetti in beola, e ci alziamo rapidamente di quota sino ad incontrare nei pressi di un tornante il bivio per Agarina (km 6,5 mt 846): inizia qui il tratto più massacrante dell’ascesa, con l’aggravante costituita dall’esposizione quasi costante al sole (rari i tratti nel bosco che garantiscono ombra). Tra il km 7 ed il km 7,5 la pendenza media è del 14%: quasi non ci accorgiamo della presenza di una cappelletta votiva (Cappella dei Genovesi q. 976). Al km 8,9 scorgiamo sopra di noi la piccola chiesetta di S.Lucia (mt 1156): la strada ora si alza su di un crinale spoglio punteggiato da grossi massi e qualche rada betulla.
Il colpo d’occhio sulle montagne circostanti e sulla piana ossolana sotto di noi è veramente notevole: in particolare il Monte Cistella, dalla sua caratteristica forma a cono tondeggiante, ci strizzerà l’occhio per il resto delle nostre fatiche. Già, perchè si continua a salire inesorabilmente, anche se non manca ora qualche breve tratto ove si può rifiatare.
Al km 10,3 giungiamo nei pressi dell’Alpeggio Bertolini (mt 1328): la strada corre ora in cresta a fianco delle baite, e la pendenza diminuisce un poco (per intenderci siamo attorno al 10%!!). E’ questo il tratto più remunerativo dell’ascesa, quello che ci fa riconciliare delle fatiche spese: ancora un chilometro e siamo finalmente all’alpeggio di Coipo, preannunciato da un cartello e da una fontana cui dissetarsi(km 11 mt 1389).
Proseguiamo ancora per poche centinaia di metri sino ad affacciarci sull’ampia radura punteggiata da bei caseggiati ristrutturati ed al km 11,4 l’asfalto si interrompe nei pressi di un tornante e di un bivio che riporta le indicazioni per Alagua. RIteniamo di concludere i rilievi altimetrici a questo punto, quotato sulla carta IGM a mt. 1436
La discesa richiede molta attenzione, poichè le protezioni verso valle sono molto scarse e le velocità raggiunte notevoli: vale la pena – giunti ad Altoggio – visitare il centro della frazione e la piccola chiesetta, splendidi esempi di architettura ossolana in pietra.
SI può optare per la discesa a valle prendendo per Nava e Montecrestese voltando a destra sul tornante che precede l’ingresso ad Altoggio.