- Osservazioni
- Nessuno
- Neve (parte superiore gita)
- Crosta da vento/sastrugi
- Neve (parte inferiore gita)
- Polverosa pesante
- Equipaggiamento
- Scialpinistica
- Traccia GPX
Abbiamo deciso di intraprendere questo itinerario, in senso inverso. Un pò per anticonformismo, un pò per sciare sul lato dove gli altri salgono, e quindi l’utopia di trovare il versante ovest non tritato. Abbiamo lasciato la seconda macchina al punto di arrivo.
Comunque partiamo da Cima Banche e saliamo per il dolce pendio bianco già tritatissimo.
Abbiamo scelto di salire da est anche per trovare il pendio già assolato e la neve ammorbidita. Non amo usare i rampanti.
D’ogni buon conto, la salita si fa più ripida man mano si sale, al cospetto di questo enorme triangolo rosso che è la Croda Rossa d’Ampezzo.
Dopo centinaia di svolte arriviamo poco sotto il colle che presenta una piccola cornice sul nostro lato. Quindi raggiungiamo il passo a piedi per neve durissima.
Qui incontriamo una comitiva di francesi che scende nel senso opposto.
Affacciandosi sul lato opposto, possiamo ammirare un enorme pendio, apparentemente senza tracce, a parte quella di salita.
Già al sole, in quanto superato il mezzogiorno. Se si sta sulla sinistra si può trovare ancora un pò di polvere pesante. Sul lato destro al sole, la neve è compatta e riscaldata quel giusto da permettere un pò di curve a stecca e senza ostacoli.
Arrivati in una valletta pianeggiante, ripelliamo per salire un dosso, dalla cui sommità si può scendere verso Malga Ra Stua. Qui la neve è più cotta ed il bosco impedisce un pò l’orientamento.
Comunque arriviamo precisi a Ra Stua, e da qui scendiamo per la pistina battutissima fino a Podestagno.
Personalmente consiglio il giro da est a ovest. Quanto meno per evitare la menata della salita a Ra Stua, lunga e praticamente pianeggiante.
Con Augusto