Colinas (Bec) da Outre l’Eve

Alla scoperta di questa vetta a molti sconosciuta, non avendo notizie in merito siamo andati un po’ all’avventura. Salendo la pietraia (oggi bagnata e molto scivolosa) ci siamo tenuti troppo a sinistra e così abbiamo salito facilmente la vetta del dente OVEST (qualche passo di I° sul finale). Poi siamo ridiscesi un pelo sui nostri passi e traversando verso est su cenge abbiamo finalmente trovato un passaggio per raggiungere la base della parete ovest. Qui abbiamo trovato vecchi chiodi e uno spit poco più in alto, infilato le scarpette Matteo ha iniziato la salita. Come specificato nella descrizione due sono i punti più impegnativi. Raggiunto la vetta con sorpresa scorgiamo sul versante est una bella sosta fiammante (due spit e anello di calata, ATTENZIONE: per la doppia sulla est è sufficiente una mezza da 60 che però non basta se si vuole salire quella parete, mancano 3/4 metri perché la linea di salita non è proprio lineare e parte un pelo più in basso da dove deposita la doppia). Nonostante la bella sosta invitante di cui però non sappiamo nulla per ora, decidiamo di ridiscendere dal versante risalito. Poco sotto non ci siamo fidati troppo del moschettone fissato sul vecchio chiodo per farci una doppia, così abbiamo preferito scendere arrampicando assicurandoci sugli spit. Poi però incuriositi da quella sosta sulla est abbiamo cercato di raggiungere la parete, con un bel aggiramento lato sud riusciamo nel nostro intento e ci si para davanti lo stupendo muro verticale. Il mio socio (Matteo) se ne innamora subito ed inizia a salire, non conosciamo le difficoltà. Matteo dirà poi 5c max io che sono più scarso dico 6a max il tratto nella fessura. E così risaliamo per la seconda volta in vetta. Una bella doppia filante ci riporta alla base, veramente una bella scalata.