- Accesso stradale
- Parcheggio infinito al pian della Mussa, ma a pagamento 3euro/gg
Anello compiuto in 3gg con partenza dal Pian della Mussa e pernotto al Cibrario e Averole
Tappa 1
Pian della Mussa -> Rif Cibrario (1400m D+, 600m D-, 13 km): punto di appoggio Rif Gastaldi – alla diga della Rossa sorgente d’acqua
Tappa 2
Rif Cibrario -> Rif Averole (900m D+, 1200m D-, 15 km): dal Cibrario si attraversa il pian Sabiunin puntando al bollo su un enorme masso in lontananza e quindi si attacca la morena. In breve si perdono i segni a causa di una frana: qui occorre proseguire sempre verso sx (senso di salita) puntando ad alcuni bolli visibili con difficoltà in lontananza (allego foto). Restare cmq sempre a sx del nevaietto. Da lì in poi torna tutto ben segnato – Il primo guado dopo il colle dell’Autaret può essere problematico in base alla portata del torrente. Noi siamo passati senza problemi nel punto in cui sono presenti dei grossi cilindri in cemento che fanno da ponte.
Tappa 3
Rif Averole -> Pian della Mussa (1100m D+, 1500m D-, 13 km): partenza ripida ma su sentiero facile e ben segnato. Per attraversare il rio morenico consiglio di salire il più possibile alla sua sx orografica seguendo gli ometti fino a giungere ad un facile guado in piano che permette di accedere alla morena in un tratto meno ripido – il ghiacciaio del Collerin è in piano e non presenta problemi di attraversamento con i soli scarponi – la discesa dal Collerin richiede un minimo di attenzione, ma il canapone la rende sicura se non affollata – il ghiacciaio di Pian Gias è invece molto noioso: il terreno è prima ghiaccio misto a terra e pietre, in completa fusione e molto instabile. Poi lascia spazio ad una pietraia infinita in cui la traccia sparisce spesso e anche i bolli sono assenti a causa dell’evidente movimento del substrato e dell’azione del torrente di fusione. Scendere tenendo sempre la dx orografica del torrente scegliendo a sentimento il percorso migliore. Da quota 2800m circa i bolli tornano per fortuna evidenti. Prima di potersi agganciare al sentiero che scenda dalla Ciamarella ed essere definitivamente fuori da questo tratto, occorre ancora guadare un torrente. Nel punto dove passa il sentiero per noi è stato impossibile a causa della sua portata. Siamo scesi leggermente più a valle fino ad un tratto più largo e piano e abbiamo guadato scalzi per poi risalire al sentiero che taglia il colle a mezza costa. Da qui in poi tutto evidente su facile sentiero sino al bivio per il Gastaldi.
Davvero un giro stupendo in ambienti grandiosi e isolati. Panorami epici sopratutto sul Lago della Rossa e nel vallone d’Averole. Non presenta difficoltà oggettive, ma richiede ottima dimestichezza con i terreni di alta quota e le pietraie e di saper prendere decisioni in autonomia, soprattutto per valutare con sicurezza gli attraversamenti dei vari torrenti. Consiglio vivamente un gps, o un’ottima competenza nell’uso della cartina per orientamento. Non fare affidamento sui tempi delle paline, un po’ troppo matematici. Su questi terreni impervi è facile incontrare difficoltà che allungano di molto l’escursione. Consiglio di partire ogni giorno il prima possibile e di non sottovalutare assolutamente questa magnifico percorso. Con Coop Voce/TIM segnale praticamente sempre assente.