Da Lillaz si imbocca la strada poderale, asfaltata a tratti, che si inoltra nel vallone dell’Urtier comune ai più conosciuti itinerari che conducono al Colle dell’Invergneux o al Rif.Sogno/Finestra di Champorcher. Superata la cappelletta di Crét e un tratto sterrato ripido a tornanti si entra nel vallone vero e proprio dove bisogna prestare attenzione al bivio posto a q. 2.261 sulla sinistra, che reca le indicazioni per gli alpeggi di Guela e Taverona (segnavia 10c): (Da qui si può allungare il giro fino al Rif. Sogno di Berdzè all’Alpe Peradza (2.520) pedalando nel vallone su una bella sterrata). Dal Bivio q. 2.261 la sterrata di servizio per gli alpeggi taglia i fianchi erbosi della montagna e si interrompe all’altezza di Taverona dove si vede una traccia (cartello per Colonna poco visibile), che presto diventa sentiero quasi interamente ciclabile con un panorama incredibile su Cogne, Gran Paradiso e Monte Bianco; aggirata la valle diventa esposto prima di raggiungere le costruzioni in disuso della miniera di magnetite (chiusa nel ’79, seppur non esaurita. Nel periodo di massima produzione occupava 750 dipendenti). Proprio sotto inizia il festival del tornantino. Un primo tratto ripido, gradinato ed esposto richiede molta attenzione (magari meglio a piedi) poi la discesa è divertente. Si affronta una serie di tornantini, alcuni dei quali tecnici, che si alternano a tratti decisamente più filanti e facili: prestare attenzione ai tronchetti in legno per lo scolo dell’acqua (alcuni proprio prossimità del tornante). Con tratti nel bosco si arriva ad un bivio: seguire per Champlong (7a). Il sentiero diventa di nuovo molto tecnico e roccioso fino ad arrivare a Champlong da dove si rientra a Lillaz per la strada provinciale
Punti d’acqua: Lillaz; fraz. Gollet; Cret/Cappella degli alpini; Alpe Taverona.