PERCORSO: un primo tratto costituito da tre salti successivi si supera direttamente con altrettanti tiri di corda. Da qui camminando si perviene alla base di una stretta gola, superabile in due tiri su ghiaccio sottile (nel primo tiro chiodo da roccia a sinistra). La parte centrale della cascata si snoda tra grossi massi e non presenta particolari difficoltà. Un breve muro di 15 m a 75° porta alla base dell’ultimo salto, da qui uno scivolo a 75° traversa verso destra fino a uno spiazzo. Sosta su ghiaccio. L’ultimo salto è costituito da 15 m a 85°. Sosta su pianta incastrata nel ghiaccio. Si continua facilmente per un altro centinaio di metri nel canale fino a Sardegnana, dove iniziano le condotte forzate dell’Enel.
DISCESA: a) dall’uscita (grosso e recente sbarramento nell’alveo del torrente) traversare a destra verso le condotte forzate e scendere (prestando la massima attenzione) lungo le ripide scalette che la costeggiano; b) dall’ucita traversare a sinistra e nel bosco cercare la traccia di sentiero che riporta a Carona. Questa seconda soluzione non è semplicissima, se non conoscete i luoghi.
NOTE: tra le più conosciute della valle, alterna tratti ghiacciati a tratti facili. Attenzione! Tutta la cascata è esposta alle manovre della diga Enel e quindi a eventuali anche se improbabili ondate di piena.
- Bibliografia:
- Cascate - Alpi Centrali - Lombardia e Svizzera / Mario Sertori