Interessante ascensione ad una delle più belle vette della Valle Stura, la cima Corborant. Siamo partiti all’alba da Chivasso alla volta dei 1.700 metri di San Bernolfo. Da qui abbiamo risalito il sentiero sempre ben tracciato fino alla pietraia detritica sottostante il “buco della marmotta”, dove provvidenziali ometti ci hanno consentito di salire lungo la via più logica. Spettacolari i due laghetti Lausfer dove nuotava una miriade di piccolissime trote. Sul ripido canale di accesso al “buco” bisogna fare attenzione agli sfasciumi un po’ insidiosi (conviene riporre i bastoncini e portarsi sulla destra del canale dove è possibile mettere le mani sulle rocce sicure che lo delimitano) e soprattutto alle pietre che possono far cadere dall’alto gli alpinisti che precedono sulla ripida cresta sovrastante. Il caratteristico “buco della marmotta” è attrezzato con gradini da ferrata giustamente distanziati tra loro che costringono a salire tirandosi su di braccia. Dopo l’uscita dal “buco” abbiamo superato un tratto molto esposto ma protetto con catene fino a quota 2.850. Gli ultimi 150 metri di dislivello si compiono su tracce di sentiero alternate a detriti che non presentano difficoltà o rischi particolari. Le condizioni meteo eccezionali ci hanno consentito di stare a lungo in vetta ed ammirare un panorama mozzafiato a 360 gradi ed inusuale per noi, esponenti del C.A.I. di Chivasso in trasferta. Il massiccio dell’Argentera svettava per la sua mole mentre la sagoma inconfondibile del Monviso dominava la scena da quota 3.010.
Il viaggio in auto è stato lungo ma ne è valsa la pena. Con gli inossidabili Bruno, Lino e Mario.