Grazie a puzzole per aver recensito questa via e per averci quindi dato un ottimo spunto per ripeterla. Confermo le sue impressioni sulla bellezza della via e sul fatto che vale sicuramente una visita sia per la buona qualità della roccia(per essere marmo) sia per la bellezza dell arrampicata: in particolare L2 vale da sola il viaggio! Purtroppo l attrezzatura è ormai obsoleta; la via è stata aperta nel 91, quindi piastrine e bulloni hanno un quarto di secolo e il mare non è lontano…detto questo ognuno farà le proprie valutazioni sulla propria sicurezza. Comunque da vedere e a sentimento gli spit se pur ossidati ispirano ancora fiducia, molto meno le catene “da ferrramenta” alle soste e sul crux di L2 che tra l altro disturba pure l arrampicata.Ci sono diverse chicche sparse per le apuane che avrebbero bisogno di un lifting per non finire nel dimenticatoio. Se qualcuno fosse interessato e ha un trapano io ci metto un po’ di fix e la volontà…
Alcune note tecniche: sul primo tiro quando si arriva al primo spit con mallion non farsi tentare a salire il vago diedro sulla verticale ma traversare a sx ad un chiodo con cordino e poi ancora a sx fino alla sosta seminascosta da ciuffi d erba.
Il secondo tiro, come dicevo, è strepitoso su ottima roccia, chiodato in modo obbligatorio ma mai a distanze preoccupanti, il passo chiave trovato durissimo, forse anche a causa del catenone arruginito, per me, ben più di 7a. I tiri successivi molto facili ma sempre belli, roccia buona che talvolta richiede attenzione per qualche blocco mobile. Invero la chiodatura è più ravvicinata che sul tiro chiave. Noi Abbiamo unito L3 più L4 senza grossi attriti, servono 14 rinvii. In uscita ad L2 ho usato uno 0,50 BD per arrivare in sosta su tratto sprotetto(facile). Per il resto non serve materiale aggiuntivo.
In questa stagione il sole arriva alle 14:00 circa. Finita la via abbiamo proseguito fino alla vetta del corchia per elementare cresta e poi scesi al Del freo fatto bellissimo giro ad anello.