Cornet (Monte) da Planaval per Plan Petet e Becca Cèrè

Cornet (Monte) da Planaval per Plan Petet e Becca Cèrè
La gita
brunello-56
5 06/09/2015
Accesso stradale
In autobus a La Bethaz

Sula cartina “Escursionista” non esiste una sommità univoca per il Mont Cornet, bensì una serie di punte. Oggi sono arrivato a quella più alta di queste, dove si congiungono la lunga cresta del Mont Orfeuille e quella che arriva dalla Becca di Cerè; l’altimetro segnava 2999 m, la cartina riporta 3049 m quindi compatibili.
E’ una salita tosta, nel mio caso può essere così riassunta:
1. Partenza da La Bethaz, non per guadagnare dislivello ma per provare il sentiero n. 19 per Orfeuille da Miollet, mai fatto finora. E’ un bel percorso: all’alpe di Miollet il sentiero 19 si stacca da quello per il Rifugio degli Angeli, va via in falsopiano nel bosco ed arriva all’alpeggio di Orfeuille appena passati due tratti attrezzati (uno con corda, uno con gradini metallici).
2. Da Orfeuille salito a Plan Petet seguendo l’abbondanza di tracce, quella “ufficiale” è omettata; nel pianoro si guadagna poi la cresta che scende dalla Becca di Cerè e si inizia a salire.
3. Salendo si incontrano grosse rupi in cresta che sbarrano la via; si possono aggirare nel vallone laterale (sempre destra salendo), risalendo tra frane di massi e detriti. Sono rientrato alcune volte in cresta, poi però ho visto che la via migliore è nel vallone; l’ultimo tratto segue il torrente, fino ad arrivare al pendio sotto la cima. Su questo pendio mi sono un po’ perso, cercando una via che non c’è; dopo il ravanage di prassi, ho avuto l’intuizione di tornare in cresta e da qui sono salito agevolmente verso la cima. Si trova solo un grosso masso che sbarra la strada, lo si supera cavalcioni e si arriva alla sommità. Lo spettacolo dalla cima è grandioso, sul ghiacciaio di Chateau Blanc e su tutta la valle: Monte Bianco, Gd Combin, Cervino, Monte Rosa, Valgrisenche, Rutor.
Discesa (pensavo) sullo stesso percorso di salita, però ho perso la traccia per un errore di valutazione (sono andato sull’altro torrente) e quindi qualche difficoltà a scendere i ripidi pendii sulle rocce lisce. Arrivato a Plan Petet, per non lasciare nulla di incompiuto, sono salito alla Becca di Cerè per vedere la via di salita da quell’angolazione.
Grande giornata, fredda al mattino (5 gradi a La Salle), ma poi – cessato il vento e risalita la temperatura – è stato un vero piacere; sulle stelle non sto più a ripetermi, tanto ci si ferma sempre a cinque.
L’arrivo in vetta è stato un qualcosa di emozionante, al cospetto di quello scintillante ghiacciaio di Chateau Blanc che bastava allungare la mano per toccarlo. E me ne sono stato un bel po’ a guardarlo, quel ghiacciaio, lì impassibile da sempre e lo sarà ancora, per mille secoli almeno. Ma noi non ci saremo ….

Un mega-grazie con complimenti a Frank, oggi indomito sui sassi; solo l’ultimo ostacolo sotto la vetta era troppo per lui, e non lo si supera a cavalcioni …
E un grazie alla moglie per il recupero ad Arvier.

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