Non siamo apritori professionisti e neppure dilettanti, lo abbiamo fatto per il gusto di fare qualcosa di diverso e senza troppe aspettative. La via però ci lascia molto più soddisfatti del previsto, e ci sentiamo di dire che merita la ripetizione.
La via si svolge su roccia ottima, solamente disturbata da quella sorta di licheni secchi "croccanti" (cornflakes, appunto), che andrebbero spazzolati via (un po' lo abbiamo fatto, ma resta ancora un bel po' di lavoro).
I gradi sono ovviamente delle proposte indicative, aperte a rettifiche. In particolare il secondo tiro ha una valutazione molto dubbia, poichè i passi non sono stati concatenati da nessuno di noi due. L'obbligatorio di 6a è forse più un grado consigliato piuttosto che un vero obbligatorio.
Il modo più comodo (che non è comunque comodissimo) di arrivarci è scendere dal parcheggio del Sergent lungo la vecchia strada arrivando fino al primo tornante.
Qui seguire vaghe tracce che partono dalla piazzola del tornante e risalire la pietraia tenendosi leggermente a sx. Superare la rete paramassi nel punto in cui è stata divelta (da qualche masso troppo irruente, non da noi, ovviamente). Superata la rete continuare a salire per ancora una ventina di metri fino raggiungere la roccia.
A questo punto svoltare a dx mantenendosi contro la parete. In pochi minuti si arriva alla base di alcuni salti di roccia all'apparenza mansueti, ma non banali da superare. Il modo più semplice per averne la meglio è reperire un canale (vedi foto) largo non più di un metro e mezzo e chiuso tra due paretine che sale ripido e sembra essere cieco.
Sarebbe in effetti cieco se non fosse per un buco tra massi incastrati più che sufficiente per il passaggio di una persona senza zaino. Usciti dal buco con un passetto di arrampicata, si sale un'altra decina di metri e si raggiunge il comodo pianoro antistante la parete. (20 min)
La via in questione si trova sul lato dx della parete, guardando le foto non ci si puo’ sbagliare. In ogni caso all’attacco e’ stato lasciato un chiodo, e avendo buona vista, dalla base si vede la prima sosta (posta alla base del diedro-camino).
L1: Salire facilmente sul primo gradone (chiodo segnaletico lasciato all’attacco) dopodichè attraversare a sx, e superare con passo strano e non banale il secondo gradone (chiodo). Seguire quindi la bella lama-fessura fino a guadagnare il pianerottolo della sosta, alla base del diedro-camino. 20m – 2 chiodi – 5c – 2 spit di sosta
L2: Lunghezza che richiede molti friend o molta tenenza. Salire il diedro-camino, prima facilmente, poi sempre meno. Il diedro ha due fessure, noi abbiamo salito quella di sx trovandola assai ostica, ma ad occhio non direi che quella di dx è una passeggiata. Entrambe comunque portano alla S2. In ogni caso il tiro si risolve in un dulfer continuo e faticosissimo, su fessura di fondo ottima, ma in buona parte strapiombante, con appoggi per i piedi pressochè inesistenti. Finita la sezione strapiombante, ci si ristabilice su una lamona, dove si trova S2. 15m – 6c? – 1 spit di sosta (purtroppo è presente un secondo spit non completamente inserito, andremo presto a toglierlo e sostituirlo. E’ comnque possibile integrare la sosta a friend ottimi).
L3: Proseguire lungo il bel diedro, prima un po’ appoggiato, poi più verticale, fino a che questo termina generando un terrazino, sul quale ci si ristabilisce. Qui 5 metri di placca per arrivare sotto i tetti, ci hanno costretto a piantare due spit. Alzarsi difficilmente dal terrazzino (passo delicato ma sotto lo spit) fino a raggiungere lo spigolo dx del muretto. Risalirlo delicatamente fino a moschettonare il secondo spit. Attraversare leggermente a sx e salire fino sotto al diedro/tetto fessurato. Superarlo sfruttando la fessura di fondo (chiodo) e alcuni provvidenziali pulpiti. Guadagnare infine con un ultimo passo di incastro, la sommità della parete (bella spianata in parte rocciosa) ove è posta l’ultima sosta. 35m – 2 spit – 2 chiodi – 6b – 2 spit di sosta
La lunghezza L3 risulta un po’ lunga. Voledo si può spezzare sostando sul pianerottolo alla fine del diedro.
Dalla sosta di fine via si arriva con una doppia alla base della parete.