Si può fare nei due sensi; da N-O a S-E o viceversa (quest'ultima ha un passaggio più impegnativo per superare il salto sotto la Punta Noci che nell'altro senso viene sceso con una doppia).
Attrezzatura: corda da 30 mt., nut, cordini.
L'avvicinamento ai punti di attacco è un pò fastidioso (zone detritiche).
Con neve la traversata diventa molto impegnativa.
It. N-O/S-E
Dal Rifugio Scarfiotti raggiungere il Col d’Etache m. 2.806 seguendo il sentiero discretamente battuto, deviare quindi a destra e seguire la dorsale detritica scavalcando il Gros Peyron mt. 3.047, proseguire nella stessa direzione scendendo fino a giungere al Passo dei Rochers Cornus m. 2.978 ove inizia l’attacco alla cresta.
Allo stesso punto di attacco si può giungere direttamente salendo dal rifugio i ripidi pendii erbosi con rocce montonate ed inoltrandosi poi nel valloncello detritico tra Il Gros Peyron ed il Bric del Mezzodì proseguire fino al Colle dei Rochers Cornus (itinerario più breve ma più impegnativo e senza tracce).
Dal colle salire un facile canale che porta sulla crestina esile, facilmente si giunge alla Punta Costantino ed alla Punta Noci che segue; scendere di qualche metro fino a giungere sopra il “diedro giallo” che si scende con una doppia da 15 mt.; sempre con percorso aereo si passa uno spuntone e si giunge ad un colletto; si sale sempre su esile cresta alla Punta Stura, si prosegue facilmente alla Punta Levi, quindi prestando attenzione si scende al Passo della Rognosa.
Discesa: scendere nel vallone detritico tenendosi gradualmente a destra, passare sotto il Bric del Mezzodì e su pendii ripidi giungere al rifugio.
It. S-E/N-O
Raggiungere il Passo della Rognosa dove inizia la cresta, percorrendo i pendii ripidi sopra al rifugio passando poi a destra del Bric del Mezzodì e quindi seguendo il valloncello fino al passo (non si incontrano tracce).
Si segue il filo della cresta sempre aerea scavalcando le varie punte. Il diedro giallo presenta un paio di metri con un salto verticale che si sale comunque agevolmente con bella arrampicata (III+).
Su tutto il percorso vi sono dei vecchi chiodi, assolutamente da verificare!
Qualora si incontrino sulla cresta dei passaggi troppo impegnativi, alcuni di questi si possono anche evitare sulle cengette laterali.
- Cartografia:
- IGC 1/50.000 Val di Susa Val Chisone