La via è molto varia, mai noiosa, e sempre sostenuta.
Attualmente i primi due tiri in placca sono parzialmente bagnati e chiaramente piu’ difficoltosi in prossimità delle chiazze umide.
Salendo il diedro del 3° tiro risulta anch’esso un po’ “muffo” anche se non fradicio come di sotto.
Per quanto riguarda le difficoltà, il tiro chiave di 6a+ possiede l’obbligatorio dichiarato con passi in placca non da ridere.
Il 10° tiro da integrare di 6a è impegnativo anche lui perchè fisico e perchè l’ultimo tratto esposto è appunto da proteggere completamente.
Per le restanti lunghezze, personalmente abbiamo ritenuto considerare i gradi tendenzialmente “ribassati”, gradi 5a e 5b che danno del filo da torcere…
Molto bello ed entusiasmante il 4° tiro con il caminetto atletico e la sinuosa fessura di 5c tutta da proteggere (in questo caso, ma anche in un paio di altri, usato BD del 3).
Utilizzata una serie di friends BD
Per la discesa consigliamo anche noi come detto da Alberto la discesa a piedi, anche se essa è mooolto “Valgrandina” tra tracce e scarpatelle. Prestare attenzione al primissimo tratto di discesa dove una cengia erbosa e stretta da traversare è potenzialmente infida ( cavetto d’acciaio presente.
Dalla cima 1h – 1.15h di discesa
Partecipanti: Max,Ciois,Francesco,David
Fatica propedeutica per il w-end “relax” all’Adunata Alpini