L'ultimo tratto è di difficoltà media e si sviluppa su un sentiero misto a pietraie ove è necessario l'uso delle mani per assicurarsi meglio.
Il tragitto, nella sua complessità di salita e discesa (compresa la sosta in vetta), è caratterizzato da tempistiche molto lunghe: può durare dalle 10 alle 12 ore. Il monte in questione è molto arido e presenta rare fonti d'acqua. L'area è tanto suggestiva quanto desolata.
La Bisalta è ben nota per i suoi fenomeni elettromagnetici. Il pericolo più grande che si può correre percorrendo le sue pendici e le sue cime è quello di rimanere folgorati.
Altro fattore da non sottovalutare è la forte carenza di fonti d'acqua: si consiglia un abbondante provvista a riguardo.
Giunti sul luogo di partenza indicato sulla mappa con il segnaposto nero, intraprendere la strada che sale sulla sinistra. Proseguire anche quando questa diventa sterrata e si introduce in un bosco. Una volta percorsi alcuni minuti di bosco e giunti presso un gruppo di case sulla sinistra, prendere la strada che giunge da destra e proseguire diritto tenendo la sinistra, verso il bosco (non intraprendere la strada strettamente diritta che conduce in una proprietà privata).
Su questa proseguire sempre diritto, qualsiasi bivio si presenti: superate le ex cave di uranio, dopo una serie di tornanti e dopo due gruppetti di diruti si giunge ad una piccola frazione sulla sommità della collina, caratterizzata da alcuni fabbricati antichi e non ristrutturati nei pressi del luogo di arrivo, e di altri ristrutturati in lontananza.
Giunti in questo luogo prendere la strada sulla sinistra che si colloca al centro di altre due: una molto larga e carrabile sulla destra e l’altra, quasi un sentiero, sulla sinistra. Nel dubbio prendere la strada che sale di più. Su questa tenere sempre la sinistra ogni qualvolta si presenti un bivio. Proseguire fintanto che non si raggiunge un enorme traliccio dell’alta tensione. Quindi proseguire sempre diritto immettendosi sulla strada che giunge da sinistra. Un centinaio di metri più avanti occorre guadare un piccolo ruscello.
Altrettanti metri dopo quest’ultimo intraprendere il sentiero sulla destra indicato dal cartello ligneo “Fontana Cappa”. Questo passaggio è molto ripido ma privo di difficoltà particolari. Superata una folta pineta si raggiunge una strada (forse la stessa abbandonata più a valle per intraprendere l’ultimo sentiero percorso), quindi proseguire a destra. 500 metri più a monte si raggiunge Fontana Cappa ove è possibile (ed è fortemente consigliato, vista l’aridità dell’area) riempire le borracce di ottima acqua sorgiva.
Da Fontana Cappa continuare sulla sua destra (guardando la fonte). Circa 200 metri più avanti si giunge ad un piccolo pascolo.
Abbandonare la strada al bivio ove sorge il palo ligneo proseguendo verso sinistra (direzione “Monte Besimauda” e “Bric Costa Rossa”). Da qui in poi ha inizio un sentiero assai ripido e faticoso, nella cui parte centrale è presente un passaggio roccioso ove è necessario l’uso delle mani al fine del suo superamento. La fine di questo sentiero è rappresentata dal palo ligneo presente sulla cresta del monte, ai piedi del Monte Besimauda, che arrivando da Fontana Cappa si trova sulla sinistra.
Proseguire verso destra in direzione “Bric Costa Rossa”. La metà del tragitto è rappresentata da una piccola croce metallica. Quest’ultima parte dell’ascesa è caratterizzata da un continuo sali-scendi in cui il sentiero si alterna a piccoli gruppi di rocce, presso i quali è spesso necessario l’uso delle mani per potersi meglio assicurare.
La cima, costituita da un’enorme croce di ferro con basamento di pietre, è ben visibile e si raggiunge semplicemente seguendo il sentiero.
Da Fontana Cappa a salire i sentieri sono tutti abbondantemente segnalati dalla classica bandierina bianco-rossa.