- Accesso stradale
- si arriva tranquillamente a pian della Regina
- Osservazioni
- Sentito assestamenti
- Neve (parte superiore gita)
- Polverosa pesante
- Neve (parte inferiore gita)
- Crosta da rigelo portante
- Quota neve m
- 1800
Per quest’anno non pensavo di riuscire ad effettuare questa gita, invece il ritorno a condizioni invernali ha consentito di andarci. Oggi in compagnia di Stelvio e Davide, siamo partiti da Pian della Regina (strada pulita e percorribile), poca gente in giro (2 auto) e nessuna traccia per la Costabella del Piz. La neve inizia sulla stradina nel bosco a circa 1700 m, ma essendo compatta e gelata siamo saliti fino a 1800-1900 a piedi, poi appena il sole ha fatto la sua comparsa abbiamo calzato le ciaspole. La strada che può sembrare noiosa rende e permette di salire di quota, portandoci abbastanza in fretta alla baita-rifugio forestale nel pianoro a 2135 m. Da qui è iniziata la neve recente, inizialmente 5 cm di neve giù umida e pesante, poi man mano salendo aumentavano. Passati nella strettoia del vallone abbiamo poi risalito il tratto più ripido per la massima pendenza, da qui in avanti ho innestato la modalità “trattore” iniziando a batter traccia in 20-30 cm; qualche assestamento del manto nevoso l’ho sentito, ma più che altro nei pianori e cambi di pendenza, occorre tuttavia considerare che i versanti a nord e ovest non hanno ancora scaricato specialmente oltre i 2400 la neve fresca è piuttosto abbondante. Per accedere al pendio sotto l’anticima abbiamo risalito una piccola ma ripida dorsale quasi priva di neve (non mi sembrava il caso di passare dal pendio classico) e poi lungo semicerchio per raggiungere il colletto ad est dell’anticima. Da qui breve ma ripido pendio con sprofondamento di 30-40 cm (ma il bastoncino andava ancora più giù) e quindi raggiungiamo l’anticima. Breve discesa nella conca e risalita, molto faticosa, alla crestina per la cima. Con la neve fresca la cresta diventa un po’ più aerea specialmente neglio ultimissimi metri (per onor di cronaca mi sono fermato 2 m sotto la vetta, mentre i soci sono saliti). Giunti in cima ha iniziato a soffiare un vento incredibile, con effetto tempesta di neve e visibilità zero, impossibile fermarsi quindi rapida ritirata.
Discesa con vento fortissimo e fastidioso fino a 2300 m che aveva già coperto le tracce della salita, poi le condizioni sono tornate umane, ed in basso nella parte boscosa prima della baita il caldo aveva mollato decisamente la neve.
Salita nelle condizioni odierne tutta da tracciare e piuttosto faticosa che ha richiesto il suo tempo, ci aspettavamo di trovare gente invece nessuno in questo bel vallone.
Grazie per la compagnia ai genovesi Stelvio e Davide con i quali ho condiviso questa bella gita.