L'ambiente solitario e poco frequentato e l'itinerario di stampo alpinistico con roccia di dubbia qualità nei primi tratti, obbliga a non sottovalutarlo.
Si sale il ripido canalone del Diavolo e si continua seguendo una palina che indica la Torre Costanza da una parte e la Punta Giulia dall'altra.
Si prosegue quindi su tracce non sempre evidenti e con brevi tratti di arrampicata fino a raggiungere i ripidissimi prati tra la Torre Costanza e la Mongolfiera. Un'esile traccia conduce sotto la parete.
La via attacca una decina di metri a sinistra di una targa commemorativa (alla base è visibile un fittone). A destra della targa invece attacca la via "L'atra faccia della Grigna"). Ignorare il vecchio chiodo con cordone.
L1 – IV+ 25 mt
A sinistra per un vago diedro aperto, fino a sostare su di un piccolo pulpito. Roccia non eccezionale, molta erba.
L2 – IV+ 25mt
Superare un piccolo salto verticale e proseguire sulla traccia lungo dei gradini erbosi.
L3 – IV+ 40mt
A destra facilmente fino a un resinato. Rimontare il tratto erboso e continuare nello stretto camino formato dalla grossa lama staccata (non banale, soprattutto se umido). Utili dei friend.
L4 – VII+ oppure V+/A1
Salire lungo la fessura obliqua strapiombante (volendo, è possibile salire in A0). Molti chiodi, alcuni dei quali davvero vecchi.
L5 – V+ 55mt
A sinistra su un bel muretto esposto V+ poi leggermente a destra IV+. Quindi per rocce sempre più facili fino in vetta (eventualmente è possibile spezzare in due questa lunghezza visto che c’è una sosta a resinati prima della crestina finale).
DISCESA
Dalla cima si seguono i bolli rossi (meglio restare legati) e si scende arrampicando in canaletto fino a una catena di calata. Con corde da 60 mt si torna alla base con due calate (di cui la prima di una cinquantina di mt), altrimenti si scende con tre doppie da 25 mt circa.