- Accesso stradale
- In macchina fino al parcheggio. Strada buona. Divieto di accesso a mezzi piu alti di 2 metri. Campeggio vietato. Bivacco ammesso tra le 19 e le 9
Accesso abbastanza facile da individuare. 45 minuti dal rifugio. Abbiamo fatto la variante piu difficile. Attacco segnato da un cordino bianco su spit.
I primi 4 tiri sono i piu duri (passo di 6a sul secondo tiro ben protetto). Chiudatura ottima. Soste evidenti e su spit. Nei gradi piu facili la chiodatura si distanzia a volte un po e non è sempre immediato individuare lo spit successivo.
Abbiamo unito qualche tiro nella patrte centrale.
Per la discesa calarsi sulla cengia a est e percorrerla verso nord fino a superare l intaglio tra la seconda punta e la terza punta. Si perviene una calata su due spit e ci si cala per due lunghezze (calate da 40/50 metri). Gli ultimi dieci metri sono da disarrampicare. A inizio stagione potrebbe essere necessario attraversare un nevaio.
Successivamente occorre traversare verso est le ghiaie e i prati mantenendo la quota. Attraversare 2 corsi d acqua e pervenire ad un grosso ometto. Da qui scendere verso il rifugio (che rimane verticalmente sotto) tenendo leggermente la destra. Si previene un sentiero con ometti che facilita la discesa. Potrebbe essere complicato individuare la discesa con il buio. La parte piu complicata per noi è stata individuare il sentiero a partire dal grosso ometto.
Oltre a le diable par la queue abbiamo anche percorso la cresta che va in cima alla seconda guglia. Abbiamo fatto 4 di massimo IV grado da protoggere (apparte du spit sulla fessura del primo tiro).
Non abbiamo continuato la cresta perche si era fatto tardi. Ci siamo calati direttamente a est sulle cenge tra la seconda guglia e la terza. (Fare riferimento alle foto sulla guida di cambon e all itinerario “cresta sud”