- Accesso stradale
- Sterrato molto polveroso fino al park
Dopo la grande eruzione del 2015 e la più modesta del 2023 il volto della montagna è cambiato. Anche se le eruzioni furono di cenere e non di lava, questa depositatasi sul ghiaccio ne ha prodotto la fusione. La salita è stata vietata per qualche tempo ed ora è fattibile solo accompagnati da guide e utilizzando una maschera antigas nell’ultimo tratto.
Il ghiacciaio si prende ora quasi al vertice del ghiaione triangolare che si insinua nel versante nord a due ore dal rifugio.
Saliti il pomeriggio della viglia al rifugio in poco più di mezz’ora. Rifugio molto bello e accogliente con standard europei. Cena alle 17.30 colazione alle 23.30. Siamo partiti a mezzanotte e arrivati in cima alle 5.30. Il ghiacciaio è tutto in ghiaccio nero (ramponi affilati indispensabili) con crepacci ben visibili e ponti esili ma apparentemente solidi. Poco sotto la cima, dove si passa sul versante ovest, c’è un lungo tratto su terra e pietrame ghiacciati poi si riprende il ghiaccio fino alla vetta. In queste condizioni molto secche è più di un PD e senza guida, senza traccia evidente, al buio, sarebbe impossibile capire il percorso.
Bella salita molto faticosa per noi. Accompagnati dall’ottima guida Cristian Rivero.