La via non è chiodata (ad eccezione di quest' unico chiodo alla base), non presenta soste. Nella guida è catalogata come "alpinistica" ma si meriterebbe addirittura la dicitura "trad". La descrizione testuale è abbastanza corretta, anche perchè, in questi casi, bisogna decidere dove sostare e la linea si fa abbastanza flessibile all' interpretazione .
All' inizio si imbocca un canale di salita semplice, che proviene, come da foto, proprio dalla sommità del ghiaione. Di qui la prosecuzione è abbastanza obbligata, in quanto lo si segue fino ad una cengia. Poi la cosa si fa meno chiara: è specificato di traversare decisamente a DX, ma ci viene in aiuto lo schema sulla foto. Per cui si traversa a DX un 15m e si sale per canale/camino per quasi 10m ad una cengia (la seconda). Da sotto comincia ad essere visibile il "grande ed evidente pilastro", che è giallo. Non si imbocca il diedro sul limitare tra roccia gialla e grigia, ma quello 5m più a DX, prima comunque di pervenire ad una ennesima cengia, più in alto. Alla base di questa via vi è un chiodo, che segnala l' attacco.
Il primo tiro (V+) è bellissimo e consiste in un diedro compatto che si segue per più di 30m. Il secondo un po’ meno, ma sempre discreto: si prosegue nel diedro per dieci metri, salvo spostarsi a SX sul difficile in placca in corrispondenza di alcune fessure erbose; dunque si torna a DX nel diedro. Anche qui circa 30m abbondanti.
Per quanto riguarda L3-L4, specificherei che il terreno si fa più erboso… e qui la roccia è mobile; ci si sposta gradualmente sulla parete di destra e si esce in cresta.
Uscita: qui il testo andrebbe indubbiamente controllato ed arricchito, in quanto l’ immagine non è chiarissima. E’ chiaro che si esca in cresta, ma poi? Notando i due evidenti speroni rocciosi in cima alla cengia sommitale, pareva dalla freccia sulla foto e dal testo (“per sentiero, verso destra”) si dovesse andare verso destra ed infilarsi tra i due speroni per scollinare e trovare il sentiero. Per cui siamo usciti dalla cresta a DX ed abbiamo cominciato un lungo e poco proteggibile traverso su erba per poi risalire il canale erboso (che si è poi rivelato essere quello che ho segnato con la X rossa sulla foto). Il problema è che non ci si poteva proteggere, sono andato lungo quasi in cima, la corda è quasi finita e faceva attrito ed ha cominciato a piovere! Vi lascio immaginare….. ho piantato tutto quel che avevo su ogni residuo roccioso in mezzo all’ erba sperando nella buona sorte. Poi abbiamo scollinato e ci siamo calati abbandonando un cordino. Comunque vi sconsiglio la soluzione del canale a DX: è pericolosissima!
Il sentiero del Bus de l’Or non si è mai visto.
Presumo che dalla cresta si uscisse a SX (non a DX!) e che ci si infilasse nel canale che da SX sale a DX. Presumo qui si scollinasse e si dovesse intercettare il famigerato sentiero del Bus de l’ Or.
08-1981 Rigotti-Bosetti-R.Sottovia-Aldrighetti-Paoli
20-07-2015 Sole-Bagnoli
- Bibliografia:
- Dolomiti di Brenta Vol. 1 di Francesco Cappellari